Caltanissetta, ex giudice di Palermo accusata di distribuire incarichi in cambio di regali

Silvana Saguto
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Lunedì 22 Gennaio 2018, 20:33 - Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 14:26
L'ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, ha preferito non partecipare alla prima udienza del processo nella quale è imputata, davanti al tribunale di Caltanissetta,
per i presunti illeciti nella gestione dei beni confiscati alla mafia. Secondo l'accusa, Saguto sarebbe a capo di un «sistema» che avrebbe distribuito soldi, favori e regali.

Nel processo che ha preso il via oggi sono imputati gli uomini del suo «cerchio magico»: amministratori giudiziari, professionisti, altri magistrati, parenti stretti, accusati, a vario titolo, di un'ottantina di capi di imputazione e di reati che vanno dalla corruzione al falso, dall'abuso d'ufficio alla truffa aggravata.

Oltre alle parti civili costituite in udienza preliminare - tra cui la Presidenza del Consiglio dei ministri e i ministeri
dell'Interno e della Giustizia, il Comune di Palermo e tutte le amministrazioni giudiziarie delle società destinatarie di provvedimenti della sezione all'epoca in cui era presieduta da Silvana Saguto - si sono costituite oggi in giudizio l'università Kore di Enna e la Regione siciliana. Le costituzioni delle parti sono comunque ancora in corso e il Tribunale deciderà nella prossima udienza del 31 gennaio.

Saguto, che risponde di corruzione e abuso d'ufficio, per l'accusa avrebbe gestito in modo illeciti i patrimoni di Cosa nostra attraverso assegnazioni di incarichi a un ristretto gruppo di fedelissimi da cui avrebbe in cambio ricevuto regali e favori. Tra questi spicca la figura dell'avvocato Gaetano Cappellano Seminara (presente all'udienza di oggi) destinatario di decine di incarichi come amministratore giudiziario che ha scelto il processo col rito immediato saltando l'udienza preliminare e la cui posizione, stralciata, dovrebbe essere
riunita a quella degli altri imputati.

L'inchiesta fu avviata nell'estate del 2015, quando la Procura di Palermo, che indagava su illeciti nella gestione di una concessionaria sequestrata agli imprenditori Rappa, sospettando responsabilità dei colleghi, trasmise gli atti ai pm di Caltanissetta, competenti per legge, essendo coinvoltimagistrati. Saguto, nelle scorse settimane, ha presentato una lunghissima lista di testi: 279 persone tra cui moltissimi ex colleghi magistrati. Quella di oggi si preannuncia quindi come la prima di una lunga serie di udienze.
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