L'inchiesta è partita dalla denuncia della madre di un paziente, che aveva notato sul corpo del figlio ematomi e graffi. Le indagini sono state condotte anche con intercettazioni audio, video e telefoniche.
I filmati hanno permesso di rilevare episodi di maltrattamento. Spesso, i pazienti che dovevano essere spostati da una stanza all'altra venivano trascinati in terra lungo i corridoi. Gli inquirenti contestano agli indagati anche l'assenza di attività ludiche, ricreative e riabilitative, e un completo disinteresse nei confronti dei degenti. Dall'esame di 22 cartelle cliniche e di diari medici sottoposti a sequestro, inoltre, è emerso che i dottori, nel corso degli anni, avrebbero omesso di registrare l'invio al pronto soccorso di alcuni pazienti per ferite lacero-contuse e traumi cranici. I reati contestati vanno dal concorso in maltrattamenti alla falsità ideologica, fino all'omissione di atti d'ufficio.
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