Sono due delle isole vulcaniche più belle del Mediterraneo, nei fondali che circondano Ponza e Ventotene si possono vedere insenature, calette e grotte dove ci sono una grande varietà di pesci, ma purtroppo anche rifiuti: persino dei pneumatici fuori uso. Per ripulire questo territorio e quello di altre isole si è da poco conclusa la campagna di pulizia, che ha avuto come ultima tappa proprio l’isola pontina di Ventotene.
L’associazione Marevivo e il consorzio Ecotyre hanno avviato questa iniziativa di raccolta straordinaria dei pneumatici fuori uso a terra e in mare proprio a Ventotene e in altre isole: La Maddalena, Lampedusa, Favignana e Procida.
A Ventotene sono stati individuati e recuperati un quantitativo esiguo di pneumatici nel porto dell’isola, proprio perché non c’è un gran traffico di macchine.
Carmen di Penta, direttore generale di Marevivo ci spiega il perché: “La continuità dell’ operazione che ci ha visto sul territorio delle isole minori per due anni consecutivi ha dato dei buoni risultati, le criticità maggiori le abbiamo riscontrate a Lampedusa”.
L’iniziativa si svolge con la collaborazione dei comuni e delle capitanerie di porto, dove vengono raccolti i pneumatici fuori uso e recuperati gratuitamente. Sono caricati sui mezzi del consorzio Ecotyre e condotti negli impianti di trattamento dove si avvieranno al riciclo.
Oltre all’operazione di pulizia e smaltimento hanno unito anche incontri di educazione al riciclo con gli isolani, ma soprattutto con i bambini, intrattenuti da un pupazzo gigante che fa domande e spiega come funziona il sistema dei rifiuti.
Obiettivo: proteggere i fondali bellissimi del mare, e limitare i rifiuti gettati nel tempo da persone che non amano l’ecosistema marino.
Un’altra delle iniziative che ha messo in campo l’associazione ambientalista Marevivo è stata quella che è partita il primo weekend d’agosto “Ma il mare non vale una cicca?” e ha coinvolto 500 spiagge italiane, dove sono stati distribuiti dai volontari 20 mila posacenere per sensibilizzare i bagnanti al rispetto dell’ambiente. Hanno toccato le isole maggiori e le coste in tutta Italia.