Palagiustizia Bari, il sindaco rinvia lo sgombero. Bonafede: «Irresponsabile»

Palagiustizia Bari, il sindaco rinvia lo sgombero. Bonafede: «Irresponsabile»
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Martedì 28 Agosto 2018, 22:10
Il nuovo termine per risolvere l'emergenza dell'edilizia giudiziaria barese è capodanno. I magistrati della Procura di Bari potranno restare altri 120 giorni nell'immobile inagibile di via Nazariantz. Lo ha deciso il Comune di Bari concedendo una proroga allo sgombero, inizialmente fissato al 30 agosto e ora posticipato al 31 dicembre. Quattro mesi nei quali il Ministero dovrà trovare una sede adatta ad accogliere tutti gli uffici penali di Procura e Tribunale, cosa che avrebbe dovuto fare negli ultimi tre mesi. E anche se la proroga, per ragioni di sicurezza, viene concessa con una serie di prescrizioni (sarà inibito l'accesso a un intero blocco del palazzo, non potranno entrare altri utenti al di fuori del personale autorizzato, e dovrà essere intensificato, con controlli elettronici e visivi ogni 48 ore, il monitoraggio della struttura, già giudicata a rischio crollo) la reazione del ministro Alfonso Bonafede, che definisce il sindaco di Bari «Irresponsabile», è imediata.

LA DECISIONE
«Possiamo concedere la proroga - ha spiegato il sindaco, Antonio Decaro - perché c'è una perizia che ci dice che si è ridotto il rischio, ma quel rischio va ridotto ulteriormente. Ora però spero che nel più breve tempo possibile il ministero individui una soluzione alternativa per il nuovo Palagiustizia penale perché così non è più possibile andare avanti». Quella di concedere la proroga allo sgombero viene definito un «intervento sussidiario dell'amministrazione locale» proprio a causa della «mancata identificazione di una sede definitiva da parte del ministero competente».
«In questo Paese - ha detto Decaro - ci sono persone che dicono che bisogna passare dalle parole ai fatti, e poi purtroppo restano alle parole, i fatti li devono fare gli altri». «Sono scoraggiato, - ha continuato il sindaco - mi aspetto che all'interno di una collaborazione istituzionale, si trovino le condizioni per permettere alla giustizia di continuare a fare la propria attività». Decaro ricorda «l'appello da parte di tutti i magistrati che combattono contro 16 clan criminali» al quale «pare che l'unico ad aver risposto sia stato il sindaco», mentre il ministero della Giustizia, che ha la competenza esclusiva sull'edilizia giudiziaria, «non sappiamo che fine abbia fatto». «Io mi sono assunto una responsabilità che non era mia - ha detto ancora Decaro - e siccome faccio il sindaco di questa città, non posso permettere che nella comunità barese sparisca la giustizia penale». Ad un centinaio tra magistrati e personale di cancelleria, sarà così permesso di continuare a lavorare in via Nazariantz ancora per quattro mesi, per portare avanti le indagini più delicate sulla mafia foggiana, sulla criminalità organizzata barese, sui bimbi vittime di violenze e altre ancora. Una situazione che resta comunque di emergenza, non solo per la inagibilità del palazzo, ma anche perché il 30 settembre scadranno altri termini, quelli del decreto legge che ha sospeso i processi senza detenuti. A quel punto le cancellerie, allocate in cinque diversi uffici della città e della provincia, dovranno mettersi al lavoro per le migliaia di notifiche che serviranno a fissare le udienze rinviate le quali, in assenza di un nuovo Tribunale, saranno celebrate in aule anche distanti tra loro, costringendo magistrati e avvocati a veri e propri tour.

IL MINISTERO

Ma una nota del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede boccia la decisione di De Caro: «Siamo perfettamente consci delle difficoltà - si legge nel documento - ma magistrati e assistenti giudiziari che ancora sono nell'immobile di via Nazariantz a Bari, non devono stare un minuto oltre quanto stabilito dalla Conferenza dei servizi dello scorso 30 luglio, alle cui decisioni il Ministero si sta attenendo. Per noi la sicurezza viene prima di tutto e il nostro scopo è tutelare lavoratori e lavoratrici che ancora operano in un immobile che due diverse perizie sostengono essere a rischio crollo senza alcun segnale di preavviso. Il sindaco di Bari è stato un irresponsabile ad adottare una proroga allo sgombero di un edificio a rischio senza chiarire se lo considera nuovamente agibile o meno. E' finito il tempo di chi adotta gli atti disinteressandosi delle persone, salvo poi presentarsi ai funerali o in ospedale quando accadono le tragedie».  E il Guardasigilli aggiunge: «Sono veramente stufo di chi agisce solo per buttarla in caciara politica.
Sono venuto a Bari, ho trovato una situazione intollerabile in cui la giustizia veniva amministrata nelle tende. Col Governo abbiamo adottato un provvedimento per eliminare questa situazione indecente. Abbiamo profuso il massimo sforzo e, in questa settimana, alla fine degli accertamenti, adotteremo la soluzione-ponte, mentre i due edifici di via Brigata Regina e Modugno rappresentano una via assolutamente provvisoria
».
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