La ragione? Non turbare la sensibilità dei non cattolici che, a suo dire, si vedrebbero costretti a partecipare a un rito che non è nella loro tradizione. «La scuola è laica e tale deve rimanere» insiste il preside dell’Istituto frequentato da bambini dell’asilo e delle elementari e da ragazzi delle medie. Mille in tutto fra scolari e studenti, di cui circa il 20 per cento di origine straniera.
DURO SALVINI
Il preside ha mal digerito la richiesta di alcune mamme che erano andate da lui con l’intenzione di chiedere il permesso per insegnare agli scolari, durante l’intervallo, alcuni canti della tradizione natalizia cristiana in vista della festa di Natale, ”Tu scendi dalle stelle”, ”Adeste fidelis”, cose così. Per lui, specie dopo gli attentati di Parigi, non è il caso di creare contrapposizioni di natura religiosa o di costringere figli di famiglie musulmane o di altre religioni a partecipare a un evento che non appartiene alla loro religione. E poco importa se molti genitori musulmani si siano uniti al coro di chi reclama il ripristino della festa di Natale. «Questo signore sta facendo un grosso favore all’Isis » ha tuonato il leghista Salvini, che ha annunciato una visita nella scuola di Rozzano per lunedì prossimo: «Donerò all’istituto un presepe». Già un anno fa, del resto, Salvini aveva preso di mira un preside di una scuola della provincia di Bergamo che aveva vietato di fare il presepe nel proprio istituto per «rispetto agli studenti di altre religioni». Ora se la dovrà vedere con il preside Parma, il quale a Rozzano deve la sua fama al fatto di essersi presentato come candidato sindaco per la lista del Movimento 5 Stelle.
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