Migranti, sgomberi e controlli sui treni: il Viminale dà la linea ai prefetti

Migranti, sgomberi e controlli sui treni: il Viminale dà la linea ai prefetti
di Valentina Errante
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Sabato 13 Giugno 2015, 06:21 - Ultimo aggiornamento: 09:33
Sgomberi dalle stazioni e controlli di polizia sui treni, per impedire partenze verso Francia e Germania. Tolleranza zero. Perché l'accoglienza non può diventare un problema di ordine pubblico e, soprattutto, in questo delicatissimo momento per l'approvazione dell'Agenda europea, bisogna evitare problemi alle frontiere. Non ci sono circolari né misure straordinarie da assumere nei confronti degli immigrati che bivaccano negli snodi ferroviari e comunque la linea degli sgomberi avviene con l'intervento di mediatori culturali e Croce Rossa per liberare i luoghi pubblici. Ma non trovano spazio le polemiche politiche e dal Viminale è partita una raccomandazione per i prefetti: nessuna misura rispetto alle proteste di sindaci e governatori, che non hanno digerito l'arrivo dei richiedenti asilo inviati nelle Regioni del Nord Italia su disposizione del Dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione. La circolare, inviata dal Viminale per ridistribuire sul territorio gli immigranti, va rispettata anche se non ci saranno nuove assegnazioni nelle regioni dove si voterà domani. Poi partirà la linea dura: dalle caserme all'ipotesi requisizioni. Dipenderà tutto dagli accordi che i prefetti riusciranno a raggiungere con i sindaci. L'emergenza, intanto, cresce. Sono 57.019 le persone sbarcate sulle nostre coste dal 1 gennaio al 12 giugno. Di fatto pochissimi dei richiedenti asilo arrivati in Italia hanno intenzione di rimanere nel nostro Paese. Così, immagini identiche a quelle registrate nelle stazioni di Milano e Roma vanno in scena a Ventimiglia e Calais, perché dalla Francia i richiedenti asilo, rispediti in Italia sulla base dei trattati di Dublino, provano a raggiungere l'Inghilterra



L'EMERGENZA

Evitare l'imbarazzo con l'Europa in vista delle scadenze del 16 e 26 giugno, quando sono attese le decisioni ufficiali sull'Agenda immigrazione da parte dell'Ue. E' questa la priorità del Viminale. I controlli di polizia sui treni in partenza verso Francia e Germania sono stati intensificati. Preoccupa poco il problema di ordine pubblico che, di certo, dovrebbe attenuarsi con la riapertura dell'area Schengen, sospesa dalla Germania fino al 15 giugno per il G7. Gli sgomberi continuano comunque ad essere ”soft”, con mediatori culturali e personale della Croce rossa, perché per ciascuno dei 57.019 richiedenti asilo, arrivati sulle nostre coste dal primo gennaio, il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ha previsto un centro di accoglienza e un luogo che assicuri il vitto, ma secondo i trattati internazionali umanitari non possono essere impediti gli allontanamenti volontari. I richiedenti asilo devono rimanere nei paesi di prima accoglienza e le partenze dall'Italia, da parte di chi ancora attende una risposta alla domanda di rifugiato, risultano uno dei nodi principali, contestati al nostro Paese da parte dei partner europei.



LA DIRETTIVA

Non riceverà alcuna risposta concreta il governatore del Veneto Luca Zaia, che ha scritto ai prefetti per chiedere di allontanare i migranti. E neppure i sindaci, che hanno lanciato appelli allarmati per il calo di prenotazioni nel litorale veneto, dovuto all'arrivo di centinaia di profughi. «Basta nuove allocazioni» ha scritto Zaia, «sgomento e preoccupato», in una lettera inviata ieri ai Prefetti delle sette province. Sono stati gli stessi prefetti a individuare, oltre agli immobili di privati, alcune strutture alberghiere per accogliere i migranti inviati nei giorni scorsi dal Viminale. Zaia ha ottenuto dal prefetto Domenico Cuttaia l'organizzazione di un vertice in programma il 15 giugno. Ma dopo il week end elettorale, in occasione dei ballottaggi amministrativi, è chiaro che la linea del Viminale sarà ancora più dura.



LE CIFRE

Secondo i dati aggiornati al 12 giugno, dei 57.019, sbarcati in Italia dal 1 gennaio 2015, 3.525 sono minori non accompagnati. Una cifra che supera quella dei minori che viaggiano con almeno un parente adulto (1.737), 6.458 donne, 14.250 sono eritrei, i profughi siriani (3.826) sono comunque in numero inferiore a quanti sono arrivati sulle nostre coste dal Sub-Sahara (7.949), dalla Nigeria (5.349) e dalla Somalia (5.335).