Livorno e Isernia, compagni in gita: ragazzi autistici "dimenticati" in classe

Livorno e Isernia, compagni in gita: ragazzi autistici "dimenticati" in classe
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Mercoledì 13 Aprile 2016, 16:43 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 13:58
Giulio e Luigi, 14 e 15 anni, vivono a centinaia di chilometri di distanza ma, entrambi autistici, hanno vissuto con le loro famiglie esperienze identiche. Tutti e due sono andati a scuola trovando le aule vuote: i loro compagni e insegnanti erano andati in gita senza che loro ne sapessero niente. Giulio frequenta la terza media in una scuola di Livorno e la protesta contro quanto gli è accaduto è diventata virale sul web con gli hashtag 'Io sono Giuliò o 'Io sto con Giuliò. Anche l'associazione Autismo Livorno Onlus si è schierata al fianco del ragazzino e tantissimi sono stati i selfie con i cartelli 'Io sono Giuliò pubblicati su facebook. Della vicenda di Giulio si è occupato anche il premier Matteo Renzi durante la diretta Twitter e Facebook #Matteorisponde: «Un abbraccio a Giulio e a tutte le persone che vivono sulla propria pelle le sofferenze dell'ingiustizia».

Della vicenda si sta occupando anche l'ufficio scolastico regionale. Le storie di Giulio, a Livorno, e di Luigi, a Isernia, sembrano assolute 'fotocopiè. Giulio, come tutte le mattine, si è presentato in classe ma, si è ritrovato solo: niente insegnanti nè compagni. A quel punto, come raccontano alcuni quotidiani locali, l'alunno, indirettamente, ha scritto un post di sfogo su facebook. «La mia classe oggi è in gita, io no... Nessuno ha avvisato la mia famiglia quindi sono andato a scuola regolarmente e mi sono trovato solo. Peccato mi sarebbe piaciuto molto passare una giornata all'aria aperta, con i miei compagni, in pullman, mi piace tanto il pullman...Ma qualcuno ha deciso che questa giornata non era adatta per me. Ci sono rimasto molto male. Avrei potuto essere felice oggi...Invece...».

I genitori di Giulio si dicono amareggiati per quanto accaduto, dicendo di aver appreso che la dirigente scolastica avrebbe spiegato che la decisione di non portare il ragazzo in gita è stata presa dal consiglio dei docenti. Una decisione che, fanno capire i genitori di Giulio, avrebbero forse compreso se solo lo avessero saputo: nessuno li avrebbe avvisati dell'esclusione del ragazzo da una gita scolastica a pochi chilometri da Livorno, quella che sarebbe stata per lui, al termine del suo percorso scolastico in quell'istituto, l'ultima gita in programma. «È tutto un grosso equivoco», spiegano dalla scuola. «È sempre stato fatto tutto in accordo con la famiglia del bimbo. I rapporti sono sempre stati collaborativi e corretti, tanto che il bambino è arrivato in terza senza problemi. La nostra scuola è un punto di eccellenza per l'accoglienza dei bambini con disabilità».

La vicenda di Luigi è identica: nella sua scuola in provincia di Isernia ha trovato l'aula vuota perchè i suoi compagni di classe erano in gita.
A raccontare l'accaduto è il padre del ragazzo. «Ieri - ha detto - mia moglie ha portato Luigi a scuola trovando in classe solo l'insegnante di sostegno. Ha chiesto spiegazioni e ha appreso che gli altri erano in gita nella vicinissima Venafro per visitare alcuni luoghi di interesse storico e che noi, la famiglia di Luigi, non eravamo stati avvisati. Questo fa molto male. Parlo da genitore, da uomo e a nome di mio figlio che, purtroppo, non può esprimere le sue emozioni. Se ho deciso di raccontarlo è perchè voglio che non accada più in futuro, nè a mio figlio nè agli altri». Il dirigente scolastico ha incontrato la madre di Luigi: «le ho fatto le scuse per quanto accaduto - ha detto contattata al telefono - c'è stato un errore nell'organizzazione e la mancata comunicazione. Un errore, mi creda, in buona fede».
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