La Comunione del divorziato Berlusconi
Un avvocato scrive al Papa: «Mi spieghi»

Silvio Berlusconi ai funerali di Raimondo Vianello
di Renato Pezzini
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Lunedì 19 Aprile 2010, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 23:04
MILANO (19 aprile) - Comprensibilmente concentrati sullo strazio di Sandra Mondaini, agli italiani che hanno visto in diretta tv i funerali di Raimondo Vianello sfuggito un dettaglio che non si sa se definire curioso o controverso. Al momento della comunione, infatti, Silvio Berlusconi - che era presente, sabato mattina - si è avvicinato al prete che gli ha dato l’ostia.



Tutto regolare, se non fosse che il capo del governo è divorziato e la Chiesa vieta ai divorziati di fare la comunione. Una faccenda privata, che però lo stesso Cavaliere ha contribuito a rendere pubblica fino a farne argomento di dibattito. Due estati fa a Porto Rotondo, alla presenza di parecchia gente, di telecamere e giornalisti, rivolse infatti una sorta di appello al vescovo di Tempio Pausania, monsignor Sanguinetti: «Eccellenza, lei che può, faccia di tutto e interceda perché anche noi divorziati possiamo avere l’eucarestia». Forse per caso, o forse no, due giorni dopo papa Ratzinger, parlando in Canada, ritornò sulla questione ribadendo che la comunione è riservata solo «a chi non è macchiato dal peccato».



E per la Chiesa chi è divorziato e per di più convive con un’altra persona, ”è in peccato”. E allora, perché Berlusconi durante i funerali di Vianello - nella parrocchia di Milano Due - ha chiesto di poter fare la comunione? E perché il sacerdote gliel’ha fatta fare? Domande che un puntiglioso e pignolo avvocato di San Benedetto del Tronto ha rivolto direttamente a Benedetto XVI inviando in Vaticano un telegramma dai toni piuttosto polemici per chiedere al pontefice «la possibilità di far ricevere la comunione a tutti gli altri comuni mortali che per vari motivi sono separati o sono stati costretti a separarsi o divorziare e da buoni cristiani soffrono per il divieto loro imposto. Ancora più» scrive l’avvocato Fabio Fabiani nel messaggio per il Papa «quando in televisione vedono che vi è differenza di trattamento anche nella religione tra loro e alcuni privilegiati, senza conoscere in base a quale cristiana distinzione».



In realtà, il sacerdote che ha dato l’ostia al Presidente del Consiglio sabato scorso, dice che non si è minimamente trattato di un privilegio. Don Walter è il parroco della chiesa in cui si sono svolti i funerali, e spiega: «Io me lo sono trovato davanti, nella fila di chi era in attesa della comunione. E cosa potevo fare, negargliela? Non è certo durante una cerimonia che si può porre una questione simile. E poi, il prete che celebra la messa mica può essere a conoscenza dello ”stato civile” di chi viene all’altare per prendere l’eucarestia!». Ma lei non sapeva che Berlusconi è divorziato? «Sì certo, lo sapevo. Ma ripeto, non è certo durante una messa che un sacerdote può fare un rifiuto simile a un fedele».
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