Secondo il Consiglio d'Europa l'Italia discrimina medici e personale medico che non hanno optato per l'obiezione di coscienza, sostenendo che questi sanitari sono vittime di «diversi tipi di svantaggi lavorativi diretti e indiretti».
«Mi riservo di approfondire con i miei uffici, ma sono molto stupita perchè dalle prime cose che ho letto mi sembra si rifacciano a dati vecchi che risalgono al 2013. Il dato di oggi è diverso», ha commentato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, precisando che «Non c'è alcuna violazione del diritto alla salute».
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