All’epoca, ovviamente, Nicola Inquieto era un uomo libero, considerato in Romania un imprenditore di successo, un «reuccio» di Pitesti con amici importanti e all’attivo decine di cantieri, centinaia di appartamenti già costruiti e in vendita «senza rate e senza banche». Due aziende edili e un super centro di benessere. Il più grande della regione.
Probabilmente, tra le sue aspirazioni imprenditoriali c’era anche quella di investire nella musica, chissà. Il viaggio di Colombo a Pitesti «appena iniziato» scrisse il cantante sulla sua pagina ufficiale, forse era preludio di una svolta da produttore per il casalese-rumeno. Ieri per Inquieto è scattato l'arresto bis: tornerà in Italia per 120 giorni. Consegna temporanea forse preludio dell'estradizione, ma è braccio di ferro con le autorità rumene.
L’immagine dunque ritrae il cantante e la compagna (non indagati e assolutamente estranei all’inchiesta Transilvania che ha portato all’arresto di Nicola Inquieto e del fratello Giuseppe, poi scarcerato dal Riesame). La Rispoli, come detto, è la vedova di Marino, che era il fratello del boss Genny McKay e cadde vittima di un agguato della terza faida di camorra di Secondigliano, un bagno di sangue la cui strategia fu quella di «mettere i cognomi delle famiglie avversarie a terra», parola dei pentiti, vale a dire eliminare fisicamente chi portava il cognome dei boss nemici. Nel febbraio precedente alla sua morte, Marino, che era noto col soprannome di «moncherino», fu oggetto di una denuncia di Roberto Saviano perché comparve in prima serata, su Rai 2, nel programma «Canzoni e sfide» condotto da Lorena Bianchetti. Quella sera sul palco si esibiva sua figlia, all’epoca una bambina, Mary, oggi cantante neomelodica come il nuovo marito della madre. La piccola cantò «Ti voglio bene, papà».
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