Genova, il commissario Mit indagato era stato un consulente di Autostrade

Genova, il commissario Mit indagato era stato un consulente di Autostrade
di Valentina Errante
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Domenica 9 Settembre 2018, 11:38
dal nostro inviato
GENOVA L'ultimo incarico al Mit, Bruno Santoro l'ha avuto nel marzo 2018: Divisione 1 Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione presso la Direzione generale per la vigilanza del ministero. Eppure l'ingegnere, indagato per disastro colposo, omicidio stradale e omicidio colposo plurimo dalla procura di Genova per la tragedia del 14 agosto, continua ad essere uno dei componenti della commissione ministeriale che dovrà fare luce sul crollo. Non solo. Nel suo curriculum c'è un titolo ulteriore: Santoro, negli anni, ha ricevuto incarichi di consulenza da Autostrade per 70mila euro. Prima della discovery dei pm, questioni di opportunità avevano spinto Francesco Brancich a dimettersi ed era stato lo stesso ministro Danilo Toninelli a revocare l'incarico ad Antonio Ferrazza. Entrambi indagati, avevano avuto un ruolo nell'approvazione del progetto per gli interventi strutturali sugli stralli. Per Santoro è andata diversamente.

E mentre vanno avanti le indagini, con ottomila email già agli atti acquisite dai computer di dirigenti e tecnici di Austostrade. Dal Forum Ambrosetti a Cernobbio, intanto, è il ministro francese all'Economia, Bruno Le Maire, a tendere una mano: «Quello di Genova è una dramma che ha colpito tutti, il problema delle infrastrutture è diffuso. L'Ue deve scendere in campo».

IL CONFLITTO
Sono due le consulenze che Santoro, all'epoca in servizio presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici, ha svolto per Autostrade, entrambe autorizzate dal ministero. La prima, tra il 2009 e il 2012, per 50mila euro, la seconda, dal 2010 al 2013, per 20mila euro. In entrambi i casi gli incarichi prevedevano la Direzione e coordinamento lavori, collaudo e manutenzione opere pubbliche. Dal 2015 al 2018 l'ingegnere è stato a capo della Divisione 3 Qualità del servizio autostradale nella Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali. Poi a marzo scorso è arrivato il trasferimento.. Intanto i pm di Genova hanno stabilito che dopo il primo incidente probatorio, chiesto per garantire la rimozione delle macerie, ce ne sarà un altro sulle cause del crollo. La procura, con la Guardia di Finanza, sta predisponendo una lista di testimoni. Già la prossima settimana potrebbe convocare anche i componenti del cda di Autostrade che parteciparono alla riunione dell'ottobre 2017, quando si stabilì di intervenire su Ponte Morandi con il progetto di retrofitting e furono stanziati 26 milioni di euro. L'obiettivo è sapere in che termini venne presentato il progetto e quali considerazioni non furono verbalizzate
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