Senatori comprati, De Gregorio: «Guerriglia urbana con Berlusconi per devastare governo Prodi»

L'ex senatore De Gregorio
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Mercoledì 29 Ottobre 2014, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 14:30
«Con Berlusconi avevamo adottato una strategia di guerriglia urbana per devastare la coalizione dell'Unione», ovvero la maggioranza che sosteneva il governo Prodi. Lo ha detto l'ex senatore Sergio De Gregorio, sentito come teste al processo per la presunta compravendita di senatori in cui sono imputati Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. De Gregorio ha ammesso di avere preso parte all«Operazione Liberta», termine a suo dire coniato da Berlusconi stesso, il cui fine era ribaltare la maggioranza al Senato.



De Gregorio ha affermato che, in un incontro a Palazzo Grazioli poco dopo la sua elezione, l'ex Cavaliere espresse rammarico per la sua elezione nelle fila del centro sinistra e gli chiese di «tornare a casa». De Gregorio gli spiegò di essersi fortemente indebitato per fare campagne elettorali al termine delle quali non era stato candidato, e l'ex premier si offrì di ripianare i suoi debiti. All'incontro era presente Lavitola, «uno davanti al quale i parlamentari di forza Italia si mettevano sull'attenti. L'unico che entrava a Palazzo Grazioli senza appuntamento, uno dei pochi, se non l'unico, che si permetteva di alzare la voce con Berlusconi».



De Gregorio ha affermato che Berlusconi accettò di dargli tre milioni in cambio del passaggio al centro destra: un milione come sovvenzione al movimento Italiani nel mondo e due milioni in contanti in varie tranche tramite Lavitola.
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