«Quei massaggi a luci rosse contro l’emicrania sono riconducibili a una violenza sessuale», con questa motivazione il giudice Angelo Mascolo aveva ordinato l’imputazione coatta del titolare della palestra, nonostante il pm Francesca Torri per due volte avesse chiesto l’archiviazione del procedimento penale, ritenendo insussistenti le accuse.
A giorni il 35enne titolare della palestra, assistito dagli avvocati Alessandro Corsi e Roberto Suraci, finirà così davanti al giudice per difendersi dall’accusa di violenza sessuale.
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