Bullismo, i campioni olimpici: si combatte con lo sport

Bullismo, i campioni olimpici: si combatte con lo sport
di Alessandro Di Liegro
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Martedì 7 Marzo 2017, 19:16 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 08:26

Alice è una bambina che sta per compiere dieci anni, il padre è sempre fuori casa e la mamma è indaffarata col lavoro. Il giorno del suo compleanno organizza una festa con i suoi amici, che numerosi l'abbracciano e le fanno gli auguri. Al momento di spegnere le candeline, però, Alice si rabbuia, guarda fisso il vuoto. Gli amici, in realtà, non ci sono, e anche il padre non è riuscito a spostare gli impegni di lavoro per essere presente. Alice è vittima di bullismo a scuola. Questa è la storia, di fantasia, narrata dal cortometraggio “Il compleanno di Alice”, per la regia di Maria Grazia Cucinotta, presentato in anteprima al convegno “No Bullying, No doping”, alla presentazione della campagna di prevenzione 2017 dell'Osservatorio nazionale bullismo e doping, che si è tenuta alla Scuola Superiore di Polizia.

Il cortometraggio, che ha aperto i lavori del consesso, è stato da stimolo agli interventi di un parterre di rappresentanti delle istituzioni e campioni dello sport: dalla ministra all'Istruzione Valeria Fedeli, al viceministro agli Interni Filippo Bubbico, al sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, alle senatrici Elena Ferrara e Josefa Idem, che ha fatto da ponte con il mondo dello sport. In platea, una costellazione di stelle delle varie discipline sportive, fra medagliati olimpici e mondiali, ha testimoniato l'impegno e l'esempio che lo sport può fornire per contrastare il bullismo e la sua deriva cibernetica: il pugile Roberto Cammarelle, la schermidrice Elisa Di Francisca, la ginnasta Elisa Blanchi, lo spadista Stefano Pantano, il canottiere Sartori, mentre l'ex argento di Barcellona '92 al taekwondo, Luca Massaccesi è stato il mattatore dell'incontro in veste di segretario generale dell'Osservatorio. Anche il calcio ha portato la sua voce con Simone Perrotta, campione del Mondo nel 2006, ora responsabile del dipartimento Junior dell'Associazione Italiana Calciatori. Presenti anche i gruppi sportivi di Fiamme Oro, Fiamme Gialle, Carabinieri e Aeronautica.

Prevenzione, contrasto, lealtà e attenzione delle regole sono state le parole chiave degli interventi del convegno, moderato dalla giornalista Paola Ferrari, in veste di portavoce dell'Osservatorio. Così, la ministra («vi prego di non chiamarmi “ministro”, è la Crusca che lo dice») Valeria Fedeli, spiega l'importanza delle azioni di contrasto al bullismo per dare forza alle vittime di denunciare «così come ha fatto Bebe Vio, che ha reagito in maniera forte ma in modo lucido e ironico agli attacchi che ha ricevuto» - afferma la ministra - il messaggio che emerge dall'incontro è che bisogna ricucire quel patto sotteso fra le istituzioni, la scuola e le famiglie, con l'aiuto anche di quei soggetti come i social network – era presente anche Laura Bononcini, Head policy di Facebook in Italia – per fare fronte comune contro eventuali azioni di bullismo e ciberbullismo. In tal senso lo sport può arrivare in aiuto, fornendo quegli esempi positivi e quei valori di rispetto e trasparenza necessari per sconfiggere, o quantomeno limitare, bullismo e ciberbullismo.  


 

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