Il passaggio delle Regioni in fascia rossa si allontana. Il tavolo tecnico sulla riforma delle regole apre a un conteggio differente dei ricoveri. Saranno scorporati coloro che sono in ospedale per altre ragioni ma sono stati trovati positivi. In altri termini: sono asintomatici al Covid. Secondo Fiaso, la federazione delle azienda sanitarie, questa quota rappresenta il 32 per cento di tutti i ricoveri. Va ricordato che per decidere il passaggio da una fascia all’altra, conta la percentuale di occupazione di posti letto con pazienti Covid. Il problema non sono i colori giallo o arancione, che di fatto non comportano alcun cambiamento, ma il rosso, che ha misure simili a quelle di un lockdown. Se si sottrae quel 32 per cento, ecco che lo spettro della fascia rossa sembra sempre più distante. Su un altro punto però le Regioni hanno trovato la resistenza dei tecnici del Ministero della Salute: la riduzione dei giorni di isolamento, fino a cinque, per i positivi asintomatici; è stato preso tempo, perché secondo il Ministero non vi sono ancora sufficienti evidenze scientifiche che consentano questo tipo di decisione che, per la verità, è già stata presa in altri Paesi, come il Regno Unito. Di certo, si va a una semplificazione del contact tracing, perché è impossibile, con 190 mila positivi al giorno, farlo in modo puntuale.
Quarantena breve, frenata
I dati di ieri hanno confermato una lieve frenata della corsa dei contagi in Italia e, soprattutto, dell’aumento dei posti letto occupati da pazienti Covid.
Il sistema a colori delle Regioni: i tassi
Ma al di là della peculiarità di una piccola Regione come la Valle d’Aosta, il meccanismo mette a rischio anche altri territori. Si finisce in zona rossa quando il tasso di saturazione delle terapie intensive supera il 30 per cento, delle aree mediche il 40. Scorporare dal conteggio i ricoveri che in realtà non sono avvenuti per Covid, cambierebbe lo scenario. L’esempio classico è il paziente che ha un incidente con il motorino, finisce in ortopedia e risulta solo allora positivo al test. Senza incidente, non sarebbe mai stato ricoverato. I tecnici del Ministero hanno accettato di rivedere il sistema di calcolo, anche se servirà un correttivo: in un ospedale il paziente positivo al Covid, per quanto asintomatico, richiede aree isolate e percorsi protetti. Sulla riduzione dei giorni di quarantena è stato preso tempo, mentre sulla richiesta di pubblicare, nel bollettino quotidiano, sintomatici e asintomatici divisi, ci sono perplessità: complica il lavoro delle Regioni e soprattutto chi oggi è asintomatico, potrebbe non esserlo più il giorno dopo.
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