Zona gialla quasi ovunque, ma Lombardia, Lazio, Veneto e Campania a rischio arancione da venerdì. Rt in salita

Zona gialla quasi ovunque, ma Lombardia, Lazio, Veneto e Campania a rischio arancione da venerdì. Rt in salita
di Mauro Evangelisti
4 Minuti di Lettura
Sabato 8 Maggio 2021, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 10:49

Altro che modifica del coprifuoco. Se il sistema dei colori resta inalterato, ancorato all'andamento dell'Rt, tra una o due settimane rischiamo di ritrovarci con numerose regioni in arancione, nonostante l'incidenza (il numero di casi in base alla popolazione) sia diminuita sensibilmente. Alcuni esempi: il report di ieri della cabina di regia (Istituto superiore di sanità e Ministero della Salute) ha confermato l'indice di trasmissione (l'Rt) in aumento per Lazio (a 0,91), Lombardia (0,92), Veneto e Campania (0,95), Emilia-Romagna (0,92).

La mappa con i colori delle regioni ----> Scarica il Pdf



Insidie - Sono tutti dati pericolosamente vicini al limite di 1, quello che se superato rischia di fare scattare l'arancione (anche se non è l'unico fattore).

Ma sarebbe un epilogo poco comprensibile mentre il numero dei positivi sta diminuendo ovunque, i ricoveri sono sempre meno e i vaccinati sempre di più. Per questo ieri il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) ha insistito: «Il sistema dell'Rt ha dato buoni risultati in altre fasi dell'epidemia, ora rischia di provocare incongruenze». Opinione sovrapponibile con quella del presidente del Veneto, Luca Zaia. Concorda l'assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato: «Bisogna rivedere presto il peso del coefficiente dell'Rt o tutta l'Italia sarà in arancione senza un reale motivo». La modifica del sistema, in realtà, è già cominciata. Lo ha confermato, nel corso della conferenza stampa di presentazione del report, il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro: «Siamo in fase di transizione e ci stiamo avvicinando verso un nuovo scenario, il numero persone vaccinate e protette sta crescendo rapidamente. Il modello di valutazione del rischio e dell'allerta deve essere modificato. Il gruppo di lavoro promosso dal ministero della Salute attualmente sta lavorando su questo e finalizzando il prodotto della sua riflessione. È un lavoro che vede coinvolte le Regioni, il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità e penso che nelle prossime giornate troverà un traguardo». Si punterà maggiormente su misure chirurgiche, intervenendo su territori ristretti in caso di focolai, ma sarà più semplice farlo se l'Italia riuscirà ad abbattere l'incidenza (il numero di nuovi casi ogni 100mila abitanti su base settimanale) sotto al valore di 50 (oggi è a 127, la settimana scorsa a 146). Inoltre c'è l'ipotesi di modificare il sistema di calcolo dell'Rt, legandolo non più ai casi sintomatici, ma ai ricoveri.


Il report di ieri ha confermato che l'Rt nazionale è salito a 0,89. Brusaferro e il direttore Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, hanno ribadito che l'importante è che resti sotto il livello di 1. Da lunedì, sulla base dei dati diffusi, quasi tutta l'Italia sarà in giallo, con sole tre eccezioni. La Valle d'Aosta, la Sicilia e la Sardegna (che ha contestato il prolungamento del purgatorio perché i dati sono in miglioramento e l'Rt è a 0,74). Se è vero che l'indice di trasmissione ha dei lievi rimbalzi verso l'alto in molte regioni, la situazione generale è incoraggiante. Alcuni flash dal report: «Si osserva un miglioramento del livello di rischio, nessuna Regione è a rischio alto. Scende il numero delle Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o area medica sopra la soglia critica (sono 5, una settimana fa erano 8). A livello nazionale il tasso di occupazione di terapia intensiva è al 27 per cento». Anche i dati di ieri sono buoni: 10.554 nuovi positivi, ricoveri diminuiti di 591 unità, 207 decessi (ancora troppi, ma meno dei giorni precedenti).



Endemica - Commenta il professor Gianni Rezza, che ieri ha annunciato che sarà diffusa una circolare che autorizza i test salivari (ma solo quelli di tipo molecolare): «Nessuno può escludere un aumento dei casi e c'è sempre un invito alla cautela. Ma guardiamo ora alla situazione con un certo ottimismo. Contiamo che l'effetto delle vaccinazioni per il periodo estivo sarà maggiore. Probabilmente l'infezione di Sars-CoV-2 diventerà endemica, molti fattori potrebbero cioè impedire il raggiungimento delle immunità di gregge ma possiamo ottenere il controllo dell'epidemia: Covid-19 diventerà come l'influenza, infettando la popolazione ma senza conseguenze eccessive. Molto dipenderà dall'andamento delle vaccinazioni».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA