Rinnovo dello smart working sì, ma solo a metà. Tra le modifiche al decreto Lavoro all'esame della commissione Affari sociali del Senato, il governo Meloni sta infatti per inserire la proroga del lavoro agile solo per i dipendenti fragili. E cioè escludere dalla misura introdotta nel pieno dell'emergenza Covid, i genitori lavoratori che hanno figli con meno di 14 anni. Un "ritorno alla normalità" piuttosto obbligato. Non tanto perché la scadenza ufficiale della misura è al momento il 30 giugno (per l'estensione ai fragili si parla invece del 30 settembre o del 31 dicembre) quanto perché, stando ai conti della Ragioneria dello Stato, sarebbero serviti una trentina milioni di euro per consentire a mamme e papà dipendenti di continuare a lavorare da casa.
Zangrillo: serve rivoluzione culturale e organizzativa
«Ho sempre sostenuto che il lavoro agile rappresenti un importante strumento e non vedo perché non possa essere in grado di funzionare anche nella Pa - ha infatti dichiarato, preannunciando la misura, il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo in un'intervista al Messaggero - Per evitare il racconto del lavoro agile come una sorta di semi-vacanza, serve però una vera e propria rivoluzione culturale, oltre che organizzativa, in grado di rendere lo smart working pienamente efficace, per non pregiudicare i servizi erogati a cittadini e imprese».
Come richiederlo in maniera individuale
In ogni caso per ora non c'è ancora alcuna ufficialità. Tuttavia qualora il diritto allo smart working per i lavoratori con figli con meno di 14 anni non dovesse essere ulteriormente esteso alla fine di questo mese, bisogna ricordare che il lavoro agile può comunque essere richiesto ma è regolato, in maniera esclusiva, da accordi individuali tra azienda o amministrazione pubblica e lavoratori (secondo quanto previsto dalla legge 81/2017 e dal Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile).
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