Serracchiani: «Stringere i bulloni della maggioranza. Opportuno il richiamo di Draghi»

Il capogruppo del Pd alla Camera: sul Milleproroghe il centrodestra ha fatto una scelta politica evidente, serve responsabilità del Parlamento

Serracchiani: «Stringere i bulloni della maggioranza. Opportuno il richiamo di Draghi»
di Francesco Malfetano
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Sabato 19 Febbraio 2022, 06:09 - Ultimo aggiornamento: 06:11

Onorevole Serracchiani, si aspettava lo strappo di alcuni partiti sul Milleproroghe?

«In realtà ritengo che il Milleproroghe sia il più complesso tra i provvedimenti a cui lavora ilParlamento, forse addirittura più della manovra, che in qualche modo ha una complessità più ordinata. È un testo con tante misure e, specie durante i voti notturni, può capitare che ci sia qualche passaggio a vuoto. Per cui è giusto dare peso a ciò che è accaduto e stringere i bulloni della maggioranza, ma non credo si ripeterà»

C'è chi sostiene come in uno scenario di questo tipo in altre occasioni si sarebbe già aperta una crisi di governo.

«Continuo a pensare che sia opportuno il richiamo del Presidente del Consiglio per fare chiarezza ed evitare che si radicalizzino dei contrasti.

Ma non vedo la possibilità di una escalation».

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Anche il Pd però sull'ex Ilva ha assunto una posizione particolare. Come mai?

«Da tempo era noto che le forze politiche avessero espresso la volontà di rivedere la decisione precedente. Emendamenti soppressivi erano stati presentati praticamente da tutti i gruppi. E su questi c'era stata un'interlocuzione con il governo. Il Pd aveva proposto una riformulazione per trovare un punto di equilibrio ma purtroppo non è stato possibile raggiungerlo. Ci impegniamo a trovare una soluzione».

Diversa la situazione sul tetto al contante.

«Quella vicenda mi preoccupa di più, perché il centrodestra si è ricompattato facendo una scelta politica evidente. Derubricherei gli altri due casi a degli incidenti».

Forza Italia si è un po' riposizionata verso la Lega?

«È evidente il tentativo di tutto il centrodestra di ricompattarsi dopo essere uscito diviso dalla settimana quirinalizia. La loro situazione del resto era al limite, hanno messo in discussione tutto. Compreso lo stare insieme. Salvini ha parlato di un'intesa sciolta come neve al sole, Meloni ha detto non esiste il centrodestra in Parlamento. Forza Italia è stata capace con Berlusconi di tenere insieme tutti. Ora sono alla ricerca di un equilibrio diverso scontando il fatto che le due forze maggiori si contendono lo stesso spazio della destra sovranista estranea alla cultura più moderata di Forza Italia».

Ora cosa succederà? La frattura non rischia di incancrenirsi?

«Ma no, a questo è servito il chiarimento voluto da Draghi con i capi delegazione. Già oggi (ieri ndr) c'era la consapevolezza in cabina di regia di continuare con determinazione il percorso di governo. Anche se a volte si fa più fatica c'è la ferma volontà di lavorare insieme per l'unità nazionale. Ci attendono decisioni importanti come quelle appena prese sul contrasto al caro energia. O anche l'altro provvedimento che riguarda un correttivo alla procedura del superbonus sollecitato da tutto il Parlamento. Quando è stato approvato il decreto Sostegni ter che conteneva restrizioni al Superbonus al 110% al fine giusto di evitare frodi, le forze politiche hanno sottolineato come la lotta sacrosanta agli abusi non dovesse però frenare l'impulso che la misura stava dando alla crescita del Paese. Abbiamo lavorato a diverse proposte per migliorare il tracciamento dei crediti e per limitare le cessioni ed è passata anche la proposta del ministro Orlando di subordinare la concessione dei bonus all'applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore anche per garantire la sicurezza nei cantieri. Leggendo il nuovo provvedimento possiamo dire che sono state recepite queste istanze. Quando il Parlamento viene messo nelle condizioni di poter lavorare e meglio coordinarsi con il governo i risultati si vedono».

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Che poi è la posizione che i partiti hanno illustrato a Draghi dopo la sua strigliata.

«Fatta chiarezza su quanto accaduto si è sottolineata l'opportunità di un migliore coordinamento».

Nei prossimi mesi non mancheranno i temi caldi tra concorrenza, allentamenti Covid e fisco e giustizia.

«C'è la consapevolezza da parte di tutti che si tratti di passaggi delicati ma necessari per il Paese. Dobbiamo consolidare la ripresa economica e garantire l'attuazione del Piano di ripresa e resilienza. Noi, come Pd, abbiamo sempre agito con grande responsabilità e continueremo a farlo sostenendo l'azione del governo con ancora maggiore determinazione».

 

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