Laura Ravetto lancia una raccolta fondi per sostenere la Lega. Il premio? Una giornata con lei

L'iniziativa, valida per il 27 ottobre, prevede come premi un giro in Parlamento o in tv con la deputata oppure la possibilità di pubblicare un messaggio sui suoi social

Lega, Laura Ravetto lancia una raccolta fondi per sostenere il Carroccio. Il premio? Una giornata con lei
di Riccardo Palmi
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Venerdì 27 Ottobre 2023, 17:23

Oltre alle spese ordinarie dei partiti, ora c'è anche la campagna elettorale per le europee che - come noto - costa e pure parecchio. I giornali diffondono indiscrezioni sulle cifre chieste dai leader ai propri parlamentari. E così qualcuno si è ingegnato. La deputata della Lega Laura Ravetto, ad esempio, ha lanciato una vera e propria lotteria, con un premio particolare: trascorrere del tempo insieme a lei.

Sui social, la responsabile del dipartimento Pari opportunità del Carroccio, fino al 2020 in Forza Italia, ha lanciato una raccolta fondi per il 27 ottobre, con relativo Iban, dichiarando: «Oggi è il mio giorno, è il giorno dedicato a me, per sostenere la Lega, se vorrete farlo vi allego l'indirizzo, qualunque erogazione liberale detraibile al 26%, va bene qualunque importo, se ritenete che io sia una delle vostre deputate preferite, se siete interessati a questi premi simbolici che faccio». Quindi, ecco i premi, che verranno assegnati sulla base dell'ammontare donato al Carroccio: «Chi contribuirà di più verrà con me in una redazione televisiva, il secondo farà un giro con me in Parlamento, il terzo potrà mettere sui miei social un messaggio». Su X (l'ex Twitter) a sponsorizzare l'iniziativa c'è anche un video con il senatore del Carroccio Claudio Borghi che lancia il "Laura Day". 

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Come si finanziano i partiti

Come noto, il tema del finanziamento ai partiti è diventato rilevante soprattutto dopo Mani Pulite: nel 1993, con un referendum fu eliminato il sistema fino a quel momento conosciuto che sosteneva i gruppi parlamentari (e a cascata i singoli partiti). Rimase invece la forma del contributo statale mediante rimborso delle spese elettorali, eliminata a sua volta durante il governo di Enrico Letta. Dei contributi per i partiti in Parlamento continuano a esistere (e derivano dai bilanci di Camera e Senato) ma sono destinati di fatto alle attività istituzionali.

Poi c'è poi il finanziamento privato, mediante donazioni (anch'esse disciplinate per evitare rischi di "pressioni") e con il 2 per mille. Per le campagne elettorali però non bastano: e allora via con le lotterie.

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