Stop lezioni «per la guerra a Gaza»: dopo Pioltello, il caso dell'Università di Siena. L'ira del centrodestra

Un altro stop per la festa del Ramadan

Stop lezioni «per la guerra a Gaza»: dopo Pioltello, il caso dell'Università di Siena. L'ira del centrodestra
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Sabato 30 Marzo 2024, 19:03

Dai banchi di scuola alle aule universitarie. Un altro stop per la festa del Ramadan: l'Università per stranieri di Siena ha annunciato che sospenderà la didattica il prossimo 10 aprile come segno di solidarietà degli studenti musulmani che festeggiano la fine del Ramadan.

Ad annunciarlo il rettore Tomaso Montanari. L'obiettivo, spiega lo storico dell'arte che ha firmato un decreto ad hoc, è "dare un visibile segno di solidarietà con la popolazione palestinese di Gaza, in grandissima parte musulmana, sottoposta a un incessante, inaudito, massacro". E ancora: "La nostra missione statutaria è costruire il multiculturalismo, e contribuire alla pacifica convivenza tra i popoli».

Il nuovo stop

Dopo la scuola di Pioltello, un nuovo stop che farà discutere.

Non sono ancora archiviate le polemiche scoppiate per l'annuncio della scuola primaria nel milanese di un giorno di stop per il Ramadan. Una scelta, così aveva spiegato il preside, dettata dalla presenza di una componente importante di alunni di religione islamica, il 40 per cento.

La scelta aveva attirato dure polemiche soprattutto dal centrodestra al governo, ma aveva anche incontrato il favore del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in una lettera aveva manifestato al preside "apprezzamento" per l'iniziativa. Il caso di Siena è diverso. Perché prende le mosse, a sentire il rettore Montanari, dalla guerra a Gaza e vuole dare un segnale di vicinanza alla popolazione palestinese colpita dai bombardamenti. Una simile iniziativa, fa sapere l'ateneo, è attesa per il prossimo autunno: l'11 ottobre ci sarà un nuovo stop per la festa ebraica del Kippur, a pochi giorni dal primo anniversario del massacro di Hamas il 7 ottobre.

Il decreto

Il decreto firmato da Montanari spiega che "uno degli obiettivi del mandato rettorale è la costruzione di relazioni e rapporti oltre i canali diplomatici, oltre le logiche di appartenenza e oltre le strategie colonialistiche o promozionali per costruire una cittadinanza mondiale, praticando un multiculturalismo in cui l'identità non è chiusura, ma incontro". 

Il rettore annuncia poi "la sospensione delle attività didattiche per il giorno 10 aprile 2024, in segno di condivisione per il giorno di 'Id al-fitr', la grande festa islamica della rottura del digiuno del Ramadan", d'intesa con il del direttore del dipartimento di studi umanistici e della direttrice generale, nella sua funzione anche di responsabile dell'area management didattico e Urp.

Le polemiche

Una scelta destinare a rinfocolare le polemiche, in un momento che vede al centro dei riflettori la scuola italiana per la discussa proposta della Lega, avanzata dal leader Matteo Salvini e poi dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, di limitare a un quinto il numero massimo di alunni di lingua straniera nelle classi italiane.

"Il caos si aggrava quando vediamo alcuni rettori che sospendono le lezioni in occasione del Ramadan", è l'affondo del capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri, "c'è un concordato tra lo Stato e l'Islam? Siamo certi che l'applicazione della sharia, praticata da troppi islamici, garantisca i diritti delle donne e dei bambini?". Montanari però tira dritto. "Il messagio deve essere forte e chiaro. Il nostro contributo alla ridefinizione di una identità occidentale è anche quello di affermare chiaramente che la cultura islamica non è nemica, non è una minaccia".

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