I DATI
Questi i dati principali dell'indagine SWG sugli orientamenti di voto al primo ottobre (condotta su un campione di 1.500 soggetti maggiorenni con tecnica mista CATI-CAMI-CAWI) e di quella, sempre a ieri, del giudizio sull'efficacia dell'esecutivo. «C'è un giudizio positivo da parte degli italiani sia sull'operato del governo che sulle forze che lo compongono» spiega Enzo Risso, direttore di SWG, «grazie a questa manovra che va nella direzione dell'opinione pubblica tanto che, oltre alla manovra, vengono apprezzati tutti i leader che seppur con le diverse sensibilità e con qualche tensione, vi hanno lavorato. Viene infatti pienamente promosso Matteo Salvini ma hanno un giudizio positivo anche Tria e Di Maio».
I TEMI
A piacere di più, tra i punti della manovra, continua Risso, «è stato soprattutto il fatto che non aumenta l'Iva e che quindi i cittadini non si ritroveranno rincari. Sono piaciuti anche gli interventi sulle pensioni e la parte degli investimenti che fanno sperare che il Paese torni a muoversi. Molto interessati anche all'idea della pace fiscale anche se qui, va specificato, gli italiani nello stesso tempo chiedono maggior rigore contro gli evasori. E viene giudicato positivo anche il reddito di cittadinanza».
GLI SPOSTAMENTI
Questa dinamica ricade a cascata anche sulle intenzioni di voto, con il M5s che nella settimana spartiacque della manovra guadagna 1,2 punti passando dal 28,6 al 29,8% e la Lega che rallenta la sua corsa ma continua a crescere dello 0,2%, passando dal 32 al 32,2% e confermandosi ancora la prima formazione politica del Paese. «La manovra ha fatto bene a entrambe le forze di governo - puntualizza Risso - ma la diversa crescita del consenso va vista alla luce del risultato di marzo e per questo, la Lega ha continuato a crescere rosicchiando ancora 2 decimi mentre il M5s sta recuperando rispetto al voto, quando aveva superato il 32%». I principali partiti d'opposizione riescono a perdere più di quanto guadagna la maggioranza, con il Pd che è al 15,7% e scende dello 0,6%, e Forza Italia al 7,3, in calo dell'1%. Un nuovo tracollo che Risso spiega come «l'incapacità di riuscire a cogliere le dinamiche e le attese degli italiani».
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