È stato scelto, ha sottolineato, «il top assoluto per esclusivi meriti scientifici e in trasparenza. Il merito dev'essere finalmente la bussola che orienta le nomine in questo Paese. Si tratta di personalità di chiara fama, inserite tra i Top Italian Scientists. Orientamento politico, religioso, derive personali non rientrano in questi sistemi di valutazione». Dopo l'insediamento dei 30 membri, il Css deciderà il nuovo presidente. Nell'obiettivo di «rilanciare e valorizzare pienamente la ricerca scientifica del nostro Paese», ha inoltre rilevato il ministro, il Css «giocherà un ruolo attivo nella consulenza per le decisioni strategiche». Da qui la scelta dei nomi, tra i quali un membro della Commissione Nobel (Maria Masucci) e 4 italiani che hanno lasciato il nostro Paese per vari motivi e lavorano da anni in importanti istituzioni internazionali (Giulio Cossu, Camillo Ricordi, Paolo Vineis e la stessa Masucci). Riconfermati i professori Giovanni Scambia e Bruno Dallapiccola, mentre escono dal Css Silvio Garattini, Edoardo Boncinelli e Alberto Mantovani.
Grillo punta pure a modernizzare il Servizio sanitario e per questo nel nuovo Css ci saranno competenze in Computer Science e bioinformatica, accanto all'epidemiologia, Immunologia, Igiene, prevenzione Oncologica e allo studio sulle malattie croniche non trasmissibili. Ma la squadra non piace a FI, che considera le nomine di Grillo «un'umiliazione per le donne», e neanche al Pd che chiede quale sia il 'metodo Grillò. Sotto accusa la scarsa attenzione per la componente femminile, che vede la presenza di sole 3 professioniste (Paola Di Giulio, Silvia Giordano e Maria Masucci), contro le 14 componenti presenti nel precedente Css a nomina di Beatrice Lorenzin (inclusa la presidente Roberta Siliquini).
Insomma, commenta Lorenzin, «non ci sono donne che meritano per la ministra di essere considerate top assoluto, per utilizzare una sua espressione.
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