L'inchiesta video partita da Fanpage nei confronti del sottosegretario al Mef Claudio Durigon sta agitando le acque anche in parlamento. Al centro della ricerca del sito denominata Follow the Money c'è il deputato della Lega e sindacalista italiano Durigon che dal 1° marzo 2021, sotto il comando di Mario Draghi, è sottosegretario al ministero Economie e finanze. Secondo Fanpage, durante una cena, parlando dell'inchiesta sui fondi del Caracciolo, avrebbe dichiarato che «quello che fa le indagini sulla Lega lo abbiamo messo noi». La questione ha creato moltissime tensioni oggi alla Camera nella maggioranza. Lega e M5s hanno fatto scintille, i toni si sono alzati talmente tanto che ad un certo punto al centro dell'emiciclo dei deputati (presumibilmente di Lega e M5S, ma riconoscerli era difficile perchè indossavano le mascherine) stavano per venire alle mani. Obbligato l'intervento dei commessi e la sospensione per qualche minuto della seduta. Mentre Cinquestelle e sinistra ne chiedevano le dimissioni fonti della Lega hanno fatto sapere che Durigon «è tranquillamente al lavoro» e il suo avvocato ha già presentato dieci querele. «Sono preoccupato per la vicenda del video? No, sono tranquillissimo». Taglia corto nella risposta che lascia ad AdnKronos Claudio Durigon, mentre si intrattiene con l'altra sottosegretaria al Mef, la pentastellata Laura Castelli, nella sala Garibaldi del Senato. «Sto lavorando - spiega il leghista - sul dl Sostegni, posso dire che siamo a buon punto, lunedì avremo sicuramente una giornata impegnativa su quelle che potranno essere le varie approvazioni».
Al Ministero dell’Economia con l’amico Claudio Durigon, al lavoro sui progetti finanziati con i 191 miliardi del Recovery Plan. 4,6 miliardi per la costruzione di nuovi asili nido e scuole materne, 15 miliardi per potenziare la Sanità italiana... pic.twitter.com/c8I7HqsFW9
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) April 23, 2021
M5s e Pd chiedono le dimissioni
Secondo quanto riporta l'Adnkronos, il M5S intanto sta valutando una mozione di revoca dal ruolo di sottosegretario per l'uomo della lega e del Mef. La mozione potrebbe essere messa nero su bianco del gruppo M5S al Senato, mentre cresce nelle file grilline l'imbarazzo per il video postato questa mattina su Fanpage, con alcuni stralci che ritraggono proprio il sottosegretario leghista. «Questo è peggio del caso Siri», commenta un big del M5S, ricordando il caso che agitò il primo governo Conte, accelerandone la fine. «Durigon non può più rappresentare il governo italiano.
Durigon ripreso da una telecamera nascosta: “Quello che fa le indagini sulla Lega (49 milioni)ce lo abbiamo messo noi”
Vedi, se avessi messo la mascherina non ti beccavano ... PIRLA !— Confindustria ⚾️ ᵖᵃʳᵒᵈʸ (@confundustria) April 29, 2021
La difesa della Lega
E continuano così per tutta la seduta: il deputato del M5s, Eugenio Saitta, ha chiesto in aula alla Camera che il ministro dell'Economia e delle Finanze, intervenga in Parlamento per chiarire le affermazioni del sottosegretario al Mef e deputato della Lega, Claudio Durigon, in merito all'inchiesta di Fanpage, in particolare sul contenuto di un video nel quale Durigon afferma, tra l'altro, di non essere preoccupato dell'inchiesta condotta dalla magistratura perché l'ufficiale della Gdf che sta conducendo le indagini sarebbe stato messo al proprio posto per decisione della Lega. «Le parole del sottosegretario Durigon - ha detto in aula Saitta - destano sconcerto e inquietudine. Parole gravissime, inaudite e inaccettabili che il ministro dell'Economia Daniele Franco, deve chiarire in Parlamento. È necessaria, trasparenza, chiarezza e di tutelare il Mef che è certamente estraneo a questi fatti». «Siamo stufi di vedere da parte del M5s - ha ribattuto Davide Ziello a nome della Lega - trasformare l'aula del Parlamento in un tribunale. Noi siamo garantisti e quelle di cui parlate sono solo delle inchieste giornalistiche. Dal punto di vista giudiziario non c'è nulla. Le uniche dichiarazioni sulle quali si dovrebbero concentrare i deputati 5Sstelle, sono quelle della sottosegretaria alla Giustizia, Macina, che utilizzando il proprio ruolo, si è permessa di entrare nel merito di un processo penale, in corso che tocca il figlio di Beppe Grillo, fondatore e leader del M5s. Basta con la vostra logica forcaiola e garantista a giorni alterni».
Ma come fa #Durigon a stare al suo posto?
— Pierfrancesco Majorino (@pfmajorino) April 29, 2021