Amanda Knox ospite di Bruno Vespa a Cinque Minuti: «Sono stata torturata dai poliziotti. Spero che Chico Forti venga liberato»

Durante l'intervista, Amanda Knox ha parlato anche del legame speciale che ha condiviso con Raffaele Sollecito

Amanda Knox ospite di Bruno Vespa a Cinque Minuti: «Sono stata torturata dai poliziotti. Spero che Chico Forti sia liberato presto»
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mercoledì 12 giugno 2024, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 14:31

Amanda Knox è stata ospite ieri (11 giugno) di Bruno Vespa nel programma Cinque Minuti, in onda dal lunedì al venerdì su Rai 1 alle 20:30. La donna ha rilasciato dichiarazioni forti e sentite riguardo alla sua condanna a tre anni per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, accusato dell'omicidio di Meredith Kercher. La Knox ha affermato con decisione: «Non ho calunniato nessuno, io sono stata torturata dai poliziotti. Come ha riconosciuto la Corte Europea dei diritti umani, i miei diritti sono stati violati. Io sono una vittima, come lo è Patrick: siamo vittime delle stesse persone e degli stessi fatti». La 36enne ha espresso il desiderio che la verità venga riconosciuta e ricordata, non solo per lei ma anche per i suoi figli, affinché non debbano vivere sotto «questa nuvola scura». In chiusura, non è mancato un accenno alla vicenda di Chico Forti, a proposito della sua attività a favore di «coloro che vanno in carcere ingiustamente». 

Il caso Meredith Kercher

Amanda Knox ha parlato di tutta la sua vicenda giudiziaria, dichiarando di non avere certezze su chi abbia ucciso Meredith Kercher, sua coinquilina. Ha puntato il dito su Rudy Guede, definendolo una persona già nota per la sua aggressività verso le donne e indicandolo come il probabile colpevole del crimine che ha sconvolto le loro vite. «Penso che ad uccidere la mia amica sia stato Rudy Guede», ha dett, aggiungendo che non era sorpresa dal fatto che lui fosse coinvolto in un crimine così terribile e tragico. La Knox ha riflettuto su come quella notte e tutto ciò che ne è seguito abbiano profondamente influenzato la sua vita. «Io ero una studentessa anonima prima di questa cosa e sono diventata la ragazza più odiata nel mondo. Sono stata accusata di omicidio, di calunnia, ho rappresentato tutte le cose brutte che si possono pensare di una donna e adesso, come mamma, sento il peso di questo stigma e sono qua per ribadire che ho detto la verità da sempre. Ho avuto ragione da sempre e sono innocente». 

Il rapporto con Raffaele Sollecito

Durante l'intervista, Amanda Knox ha parlato anche del legame speciale che ha condiviso con Raffaele Sollecito durante i momenti più bui del loro calvario giudiziario. «Io e Raffaele Sollecito abbiamo passato una cosa terribile insieme.

Lui è sempre una persona molto importante per me, siamo cresciuti quarant'anni in quattro e quindi sì, siamo vicini anche se siamo lontani». Ha descritto come entrambi siano stati psicologicamente torturati dagli inquirenti, ma che Sollecito è sempre rimasto al suo fianco, nonostante le pressioni esterne affinché si allontanasse da lei. Knox ha voluto sottolineare l'integrità di Sollecito, dichiarando: «Lui è una bravissima persona che, anche dopo una settimana che stavamo insieme prima di tutta questa tragedia, voleva fare sempre la cosa giusta. Le persone facevano pressione su di lui, affinché mi buttasse nella spazzatura, perché mi conosceva appena. Ma lui ha fatto la cosa giusta. Ha detto la verità da subito e voleva sempre stare con me, perché lui sapeva che ero innocente».

Il riferimento a Chico Forti

Vespa, in chiusura di trasmissione, chiede: «Lei si occupa attivamente di persone che vanno in carcere ingiustamente. C'è un caso che l'ha colpita più di altri?». E la Knox ha prontamente risposto: «Parliamo di Chico Forti che adesso è finalmente tornato in Italia. Ma è una storia tragica, che è successa anche nel mio paese. Uno dei miei avvocati si occupa proprio di questo caso: speriamo che riuscirà a uscire». 

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