PERUGIA - La ferita è ancora lì. Aperta. E Perugia lo sa. Diciotto anni dopo quella notte del primo novembre 2007, quando Meredith Kercher fu trovata assassinata nell’appartamento di via della Pergola, la città si ritrova di nuovo sotto i riflettori. Non quelli delle cronache giudiziarie, ma quelli di una produzione televisiva internazionale.
Dal 20 agosto arriva in Italia (su Disney+) e in contemporanea negli Stati Uniti (su Hulu) “The Twisted Tale of Amanda Knox“. Ovvero, letteralmente, in italiano “un racconto contorto”, miniserie in otto episodi che racconta – questa volta – la storia dal punto di vista della ragazza americana, assolta definitivamente nel 2015 dopo una vicenda giudiziaria lunga e controversa. Una narrazione che, già dal titolo, promette di riportare a galla ombre, dolore e memorie che qui, a Perugia, non si sono mai del tutto sopite.
Il trailer non lascia spazio a dubbi sull’intento: «Molti pensano di conoscere la mia storia. Ma ora, finalmente, tocca a me raccontarla». Amanda Knox – che figura anche tra i produttori esecutivi – rivendica il diritto a dire la propria verità. Una scelta che divide, specialmente in una città dove il tempo non ha sanato del tutto le cicatrici.
Nei giorni scorsi, nel trailer diffuso in tutto il mondo, sono riemerse immagini di luoghi ben riconoscibili: piazza IV Novembre, corso Vannucci, via Cesare Battisti, Porta Sole, ma soprattutto l’ingresso della villetta di via della Pergola. Luoghi di vita quotidiana, tornati improvvisamente ad essere simboli di una tragedia. Le immagini scattate dai fotoreporter locali e, per sempre, fisse nella memoria cittadina. E poi c’è la locandina: il volto della protagonista, Amanda, e sullo sfondo lo skyline di Borgo Sant’Angelo, quasi a ricordare che Perugia, volente o nolente, resta protagonista.
La serie è prodotta da 20th Television con The Littlefield Company, e Knox Robinson Productions (fondata dalla stessa Amanda Knox) in collaborazione con Alt Ending Productions e Monica Lewinsky come co-produttrice.
Nel cast: Grace Van Patten è Amanda Knox, Giuseppe De Domenico interpreta Raffaele Sollecito, Roberta Mattei è l’ispettrice Monica Napoleoni, Francesco Acquaroli veste i panni del PM Giuliano Mignini, Sharon Horgan è Edda Mellas, madre di Amanda, Giorgio Colangeli è Luciano Ghirga, avvocato difensore, Tom Mercier è Rudy Guede, Freya Mavor interpreta Meredith Kercher, Bruno Todeschini è Carlo Dalla Vedova, avvocato. Completano il cast Nina Fotaras, Alessandro Riceci, Sebastiano Colla e altri volti della scena europea.
Ma l’arrivo della troupe in città lo scorso novembre non è stato accolto con entusiasmo. Anzi. La sindaca Vittoria Ferdinandi ha dovuto scusarsi pubblicamente per aver autorizzato le riprese: Non era stato previsto l’impatto emotivo che avrebbe avuto sulla comunità. Alcuni cittadini hanno affisso striscioni per ricordare Meredith. Tra indignazione e disagio, resta una domanda che molti evitano: Perugia ha davvero superato quella tragedia? Riprendere visivamente quegli stessi luoghi significa per molti perugini fare i conti con un trauma ancora aperto. Non si tratta solo di set cinematografici: sono spazi carichi di memoria, silenzi, assenze.
Perugia, da città raccolta e riservata, si ritrova ancora una volta a essere specchio di una storia che il mondo intero crede di conoscere. Ma che qui, tra le vie di pietra e il brusio discreto del centro storico, si continua a sentire addosso. E forse, come spesso accade con i racconti contorti, non esiste una sola verità. Solo la necessità – a volte dolorosa – di tornare a raccontare.