Se le donne oggi possono affrontare il parto senza dolore, lo si deve a Romano Forleo. E se i giovani papà possono assistere alla nascita del proprio bimbo, il merito è tutto di quel giovane ginecologo che per primo negli anni '70 ha voluto che la gravidanza e poi il parto avvenissero con gioia. Romano Forleo, tra i pionieri della ginecologia moderna in Italia e figura di riferimento a livello internazionale nel campo della sessuologia, ieri notte è morto. Aveva 92 anni. Ma non c'è un medico che oggi non ricordi con gratitudine la sua storia professionale e personale, gli studi nell'ambito della ginecologia, gli scritti, ma soprattutto l'insegnamento. Nato a Bologna il 12 novembre 1933, trascorsa l'infanzia e l'adolescenza a Pistoia, Forleo si specializza a Firenze in Ginecologia e Ostetricia e poi in Endocrinologia e Malattie Metaboliche. Per 25 anni fondatore e direttore del Reparto di Maternità dell'Ospedale Isola Tiberina, allora Fatebenefratelli, anche dopo la pensione ha continuato a stare accanto ai medici che insieme a lui hanno fatto sì che quel reparto sia diventato punto di riferimento anche per problemi ostetrici e ginecologici legati alla menopausa e all'adolescenza.
A piangere la sua scomparsa e a ricordare il suo insegnamento, oggi non ci sono solo i colleghi dell'ospedale Isola Tiberina, le innumerevoli pazienti che ha seguito nel corso della sua lunga carriera, e gli specialisti che si sono formati in modo eccellente anche grazie a lui. «L'ho conosciuto nell'82 da giovane specializzanda ricorda Barbara Pallone, responsabile del reparto di ostetricia dell'ospedale Isola Tiberina - Con l'aiuto dei frati, ha voluto realizzare la sala parto nell'isola. Teneva tantissimo ai corsi di preparazione al parto, li ha organizzati insieme alla moglie Giulia. Ha voluto che fossero inseriti nel percorso della gravidanza. Diceva sempre: "le signore non devono soffrire, mi raccomando". Tutti gli anestesisti vengono ancora oggi da noi per imparare come fare. È stato uno stimolo continuo. Ha voluto lui che il papà potesse stare in sala parto, ha voluto che ogni coppia avesse una stanza dedicata. Diceva "la coppia entra, poi lì si partorisce, lì nasce la famiglia, ed escono in tre, con gioia"». Tutti lo ricordano come un maestro e un padre. «Faceva tutto con intelligenza, affetto e cultura. Diceva sempre "siete i figli miei". Ci insegnava cose impensabili 40 anni fa. Tutti hanno fatto a gara per stare con lui».
IL MAESTRO
Un maestro ma anche un innovatore, senza pari, poliedrico nelle sue passioni. «Collezionava libri antichi sulla storia della medicina, era studioso di bioetica, di chirurgia vaginale. Era stato anche uno scout durante la sua giovinezza e ha continuato a portare con sé i valori dell'associazione nella vita di tutti i giorni. Era ironico. Diceva sempre che un boy scout deve essere allegro».Forleo è stato anche senatore nella Dc dal 1993 al 1994, responsabile Editoria Agesci e Fondatore della Rivista "Camminiamo Insieme". Con la moglie Giulia, ha firmato numerosi testi divulgativi, tra cui «Figlio figlia. Guida a una gravidanza e a un parto felice» (Feltrinelli, 1983). Molto noti anche i suoi studi sulla sessuologia: nel 1978 è stato uno dei fondatori e primo presidente della World Association for Sexology (oggi World Association for Sexual Health). Tra i consulenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la definizione di «salute sessuale», ha promosso in Italia un approccio integrato e scientifico all'educazione affettiva e sessuale. «Oggi ne piangiamo tutti la scomparsa, insieme alle sue pazienti aggiunge Pallone L'aspetto che più ci dispiace è però che dal punto di vista personale abbia dovuto affrontare due grandi dolori: per la morte del figlio e della moglie. È stato un esempio incredibile di amore coniugale. L'ha assistita fino alla fine come pochi uomini sanno fare».