Cittadinanza benemerita a Renato Milardi

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Martedì 2 Dicembre 2014, 05:34
IL RICONOSCIMENTO
Cittadinanza benemerita di Rieti conferita a Renato Milardi, dal sindaco, Simone Petrangeli, giovedì 4 dicembre. Grazie a lui, la città ha ottenuto i massimi risultati nell'atletica e nel basket e, ancora oggi, i reatini si recano nel palasport che Milardi fece costruire in pochi mesi, nel 1975, anticipandone il budget. Classe 1926, laurea in giurisprudenza, Milardi scalò i vertici delle Partecipazioni statali e dell'Agip, operando nei campi petrolifero e agricolo. Nel 1973, dopo la promozione della Sebastiani in serie A, la rivista Giganti del Basket lo definì l'uomo più importante d'Italia dopo Gianni Agnelli. Un'iperbole, ma Milardi fu a lungo braccio destro di un personaggio come Enrico Mattei e si confrontò con importanti personalità mondiali. Lavorando per l'Efim, ha girato il mondo: dalla Patagonia all'Africa, dalla Siberia al Canada, dagli Emirati Arabi all'Indocina, vivendo 20 anni tra Houston e Città del Messico. Uomo di qualità uniche, rifiutò le lusinghe della politica, ma senza dimenticare di fare qualcosa di decisivo per Rieti: «Ero stufo di sentire la targa Ri scambiata per quella di Rimini», ricorda scherzando.
E, oltre al lungo momento di gloria del basket, culminato con la conquista della Coppa Korac nel 1980, va ricordata l'atletica. Dal 1969 in poi, l'Atletica Rieti, abbinata ad Alco, vinse un titolo europeo nel 1976, la coppa dei campioni e i titoli italiani del 1972, 1974, 1975, 1976, arrivando seconda nel 1971 e 1973. Tra i tesserati: Mennea, Fiasconaro, Arese, la Simeoni. Da una costola dell'Atletica Rieti, nacque la Studentesca, il cui tutore è il fratello Andrea. Lungimirante, carismatico, coriaceo, ma buono, grande esperto di marketing: i contatti di Milardi portarono oltre a Brina e Alco, gli sponsor Althea, Arrigoni, Ferrarelle e Acqua Fabia, in un'epoca in cui istituzioni ed enti pubblici non elargivano alcun contributo alle società sportive. Un personaggio irripetibile.
Luigi Ricci
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