Il titolare ribelle dell'Hostaria Vecio biavarol: «Apro il locale per dar da mangiare ai miei tre figli minorenni»

Il titolare ribelle dell'Hostaria Vecio biavarol: «Apro il locale per dar da mangiare ai miei tre figli minorenni»
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Mercoledì 10 Marzo 2021, 09:59

VENEZIA (t.borz.) - «È un anno che facciamo lo yo-yo, siamo stati chiusi, ma non è cambiato niente». Andrea, 42enne titolare dell'Hostaria Vecio biavarol ai Tolentini, andrà contro il Dpcm, aprirà il suo locale per poter mangiare lui e i suoi tre figli minorenni. Profilo basso, il proprietario del locale non vuole ingigantire la cosa, vuole solo far capire che con l'insufficienza dei ristori, i costi che corrono e il prestito che si sta esaurendo, da qualche parte bisogna tornare a incassare. «I ristori sono stati insufficienti, dopo un anno mi chiedono ancora di chiudere, ma io devo pensare a mantenere i miei figli. Quando ripartirà il mutuo e i costi, finiranno le sospensioni, non ci sarà modo di affrontarle», continua l'esercente.

L'acqua alla gola si fa sentire, la necessità di dare un futuro alla propria famiglia è più forte della paura di andare contro le regole: «Ho chiesto il prestito garantito dallo Stato per pagare gli affitti, mangiare, andare dal dentista. Sono soldi che dovrò restituire e che ora stanno finendo, posso arrangiarmi fino a un certo punto, ma dove vado? sotto a un ponte?».

Andrea teme anche di perdere quanto creato con fatica: «Sono qui da sei anni, sono riuscito ad avviare il locale, ma sono fuori dai circuiti del grande turismo, ho il mio piccolo locale con la clientela fidata.

Ci hanno chiuso per mesi, alla fine non è cambiato niente, io ho il diritto di aprire, lo faccio». A sostegno del suo pensiero, per esser chiaro, ha appeso in vetrina alcuni cartelli per avvisare del rischio delle sanzioni: «Sono aperto dal 20 gennaio, continuo, non faccio nulla di particolare. All'interno utilizzo tutte le protezioni, distanziamento, disinfettanti, ho tolto gli sgabelli e uso i prodotti giusti per la pulizia». Andrea riferisce di essersi rivolto a dei legali legali: «Mi hanno detto che il Dpcm non ha forza di legge, che la sanzione potrebbe arrivare, ma non è detto che si debba pagare». Il suo post su Facebook ha raccolto pareri positivi e negativi, c'è chi lo sostiene e chi invece ha voluto avvisare la polizia municipale del fatto. 

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