«Non è da lei pensare di sparire volontariamente in questo modo - dice la madre, Shirley Wade - Non mi avrebbe mai lasciata nell'angoscia, sapendo quanto sono apprensiva. E, in ogni caso, non ci sono motivi nella sua vita per cui avrebbe dovuto farlo. Mi aveva detto che sarebbe stata via per poche ore, ho la certezza che volesse tornare a casa. Questo è il peggior incubo che una madre possa mai affrontare».
Intorno alle 17 del 5 gennaio Emily è andata a casa del collega con cui ha passato la serata, l'ultima persona che l'ha vista: l'uomo ha raccontato alla polizia che la donna è voluta tornare a casa da sola. Gli agenti non hanno evidentemente trovato nulla di particolarmente anomalo nel suo racconto, visto che hanno dichiarato di non ritenerlo una persona sospetta, alla pari di Jared Jones, ex fidanzato di Emily e padre della bambina. «Lei non sarebbe mai sparita volontariamente - sostiene Jared - non aveva nulla da cui fuggire, la sua vita andava bene, era tutto a posto». Tutti, insomma, compreso suo fratello, Chad Wade, sono convinti che Emily sia stata rapita e che la sua auto, una Nissan Altima argentata grigia, sia stata rubata, visto che la vettura non è ancora stata ritrovata.
«La scomparsa di Emily - dice Jared - è devastante per nostra figlia. Io e lei, tutte le sere, preghiamo insieme affinché possa tornare a casa. Lei mi chiede sempre "Papà, stai andando a cercare mamma?", e io le rispondo di sì, che la stiamo cercando in tutti i modi possibili. L'angoscia è tanta, ogni volta che vediamo passare un'auto argentata è un colpo al cuore, guardiamo per vedere se sia la sua. Cerco di tenere più calma possibile mia figlia, ma è ogni giorno più difficile: lei è molto intuitiva, sente sempre quando qualcosa sta andando storto e ormai sta capendo la gravità della situazione. Non so più cosa dirle per tentare di farla stare serena».
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