Tregua Israele-Hamas, cosa succede ora? I droni fermi vantaggio per i terroristi: così proveranno a fuggire dai tunnel

Il gruppo sfrutterà il cessate il fuoco per riorganizzarsi. Ma Israele sostiene di poter tracciare i movimenti

Tregua Israele-Hamas, cosa succede ora? I droni fermi vantaggio per i terroristi: così proveranno a fuggire dai tunnel
di Raffaele Genah
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Giovedì 23 Novembre 2023, 06:11 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 08:44

L'accordo non è ancora entrato in vigore ma è già tempo di domande. Una soluzione migliore per la liberazione degli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre scorso era possibile? A chi tornerà più utile il momentaneo fermo nei combattimenti in corso da quasi 50 giorni? E Hamas ne uscirà rafforzata e cercherà di allungare il periodo di 4 giorni, centellinando con il contagocce altri rilasci? Già la diversa definizione dell'accordo che danno gli israeliani e i terroristi palestinesi lascia intendere quali siano le possibili aspettative dei due contraenti. Per i primi si tratta di una pausa nella guerra che riprenderà allo scadere della tregua, gli altri tendono a parlare di cessate il fuoco, formula che in genere indica una fase preparatoria verso possibili trattative sulla fine definitiva dei combattimenti.

Al di là delle prospettive future e dei distinguo lessicali, oggi gli interrogativi sembrano più centrati su Hamas, sul perché fin dall'inizio abbia espresso la volontà di trattare, pensando evidentemente di trarre gli stessi vantaggi ottenuti in passato (come nel caso del soldato Ghilad Shalit scambiato con oltre 1.000 terroristi).

 

 

Tregua Israele-Hamas, le condizioni

La pressione militare di queste settimane ha fatto capire ai dirigenti del gruppo di tagliagole jihadisti che questa volta sarebbe andata diversamente.

E, nonostante ciò, sono riusciti a spuntare alcune condizioni favorevoli. La tregua proposta doveva inizialmente durare 3 giorni, poi la posta è stata alzata fino a 5 giorni e, alla fine, ci si è accordati a metà strada: 4 giorni. Poi è stata disposta la sospensione totale delle attività aeree di droni e ogni tipo di aeromobile senza pilota (UAV): l'accordo - che inizialmente Israele respingeva - prevede la sospensione solo nella zona meridionale mentre nella parte nord il sorvolo sarà comunque vietato per 6 ore al giorno. Basteranno ai terroristi per uscire dai tunnel e spostarsi verso altri rifugi? Israele risponde di avere altri mezzi a disposizione per tracciare ogni movimento (satelliti?). E inoltre le truppe dell'Idf non si sposteranno di un centimetro, presidiando il territorio, e anche il mare continuerà ad essere pattugliato.

La riorganizzazione

Di certo Hamas, che è riuscita anche a imporre il rapporto di uno a tre tra ostaggi rilasciati e prigionieri detenuti nelle carceri israeliane, oltre all'esclusione totale di militari dagli scambi, userà questo tempo per riorganizzarsi dopo i colpi subiti. E cercherà di fermare lo slancio offensivo dell'esercito israeliano. Probabilmente secondo alcuni analisti - la tregua comporterà anche una riorganizzazione, forse solo parziale, dopo la grande quantità di informazioni raccolte dallo Shin Bet con gli interrogatori dei terroristi arrestati dopo i massacri e le loro rivelazioni. E inoltre come sostiene il direttore del Times of Israel, Horovitz - Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, si sarebbe «preoccupato di impedire l'estensione delle operazioni al sud, dove molti ritengono si nascondano diversi leader», compreso lui stesso. Secondo questa tesi, sarebbe possibile un tentativo di far allungare la pausa «mettendo potenzialmente le famiglie degli ostaggi contro il governo e rafforzando la pressione internazionale». Ma tra analisti ed editorialisti c'è anche chi, come Yossi Yehoshua, sul Yedioth Ahronot, si preoccupa di altri risvolti: in qualche modo - sostiene - Hamas riceverà una legittimità dopo aver rilasciato 50 ostaggi e aiutato a garantire il cessate il fuoco completo. E poi «userà le immagini dei corpi sepolti sotto le macerie per ottenere il sostegno mondiale per fermare Israele».

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