Russia-Cina, prove tecniche di alleanza militare: bombardieri russi e cinesi intercettati in un volo congiunto sull'Alaska. Cosa è successo

Nonostante i commenti dei Paesi interessati volti a minimizzare intenzioni e portata della missione, l’operazione congiunta suscita preoccupazione

Russia-Cina, prove tecniche di alleanza militare: bombardieri russi e cinesi intercettati in un volo congiunto sull'Alaska
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venerdì 26 luglio 2024, 19:16

Il Norad, il Comando di difesa aerospaziale del Nord America, ha intercettato due bombardieri russi e due bombardieri cinesi vicino all’Alaska. «È la prima volta che velivoli di Mosca e Pechino vengono intercettati mentre operano insieme», ha dichiarato alla Cnn un funzionario della Difesa americana. Come si legge in una nota diffusa dal Norad, i bombardieri sono rimasti nello spazio aereo internazionale nella zona di identificazione della difesa aerea dell’Alaska (Adiz) e «non sono stati considerati una minaccia». Tuttavia l’operazione congiunta suscita preoccupazione, nonostante i commenti dei Paesi interessati volti a minimizzare intenzioni e portata della missione.

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Diritto internazionale

Il ministero della Difesa di Pechino ha assicurato che il pattugliamento militare congiunto «non era mirato verso terzi» ed è stato condotto «in conformità con il diritto internazionale».

L’iniziativa, ha sottolineato il portavoce Zhang Xiaogang nel corso del briefing mensile, «non ha nulla a che fare con l’attuale situazione internazionale e regionale», aggiungendo che le attività congiunte hanno soltanto lo scopo «di testare e di aumentare il livello di cooperazione tra le due forze aeree». Ma sui social media cinesi il caso è oggetto di dibattito, l’operazione è stata interpretata come la prova concreta degli assetti geopolitici in funzione di un nuovo mondo multipolare a danno «dell’egemonia Usa». Il ministro della Difesa russo, Andrej Belousov, ha parlato di un «pattugliamento aereo congiunto sul mare di Chukchi, sul mare di Bering e sulla parte settentrionale del Pacifico». Specificando che «gli aerei Su-30SM e Su-35S delle forze aerospaziali russe hanno fornito copertura da combattimento». Non è l’invasione sovietica degli Stati Uniti dall’Alaska, come nel film fantastorico “Alba Rossa"” del 1984, ma le immagini diffuse dal ministero della Difesa del Cremlino mirano senz’altro a mettere pressione su Washington: i bombardieri russi e cinesi hanno sorvolato insieme una regione dell’estremo oriente russo e il Mare di Bering vicino all'Alaska per più di cinque ore. Gli Stati Uniti e il Canada, che compongono il Norad, hanno comunicato di avere intercettato i bombardieri russi TU-95 Bear e cinesi H-6, entrambi in grado di lanciare armi nucleari. Gli aerei non sono entrati nello spazio aereo degli Stati Uniti o del Canada, ha affermato il Norad. Ma l’episodio ha destato allarme, poiché è la prima volta che i bombardieri H-6, derivati dai vecchi bombardieri sovietici, entrano nella Adiz dell’Alaska, ha rimarcato un funzionario della difesa. Specificando che l’intercettazione è stata effettuata da caccia F-16 e F-35 statunitensi con i caccia CF-18 canadesi.

L’alleanza

Le missioni russe nell’Adiz dell'Alaska non sono un evento raro. A maggio l’aeronautica della Federazione ha fatto volare quattro aerei vicino all’Alaska e proprio in quell’occasione il Norad ha informato che queste operazioni «si verificano regolarmente». La novità, ora, è costituita dalla presenza di aerei cinesi, a dimostrazione dell’alleanza sempre più salda tra Mosca e Pechino anche sul fronte militare: non solo nella fornitura di armi per combattere in Ucraina, ma anche con azioni congiunte. A marzo il capo del Comando settentrionale degli Stati Uniti, il generale Gregory Guillot, ha spiegato che la Cina si stava spingendo più a nord nell’Artico e che si aspettava di vedere aerei in quell’area «potenzialmente già quest’anno: è una mia grande preoccupazione». «Quello che riscontriamo è una volontà e un desiderio da parte dei cinesi di agire», ha detto Guillot durante un’udienza del Comitato per i servizi armati del Senato. «L’alleanza con Mosca è in ambito marittimo, nella ricerca tecnica e scientifica, ma pensiamo che in futuro possa includere anche l’aspetto militare.

Petrolio

La Cina si considera uno stato «quasi-artico» e ha lavorato per espandere la sua presenza nell’estremo nord, anche attraverso la cooperazione con la Russia. In Alaska si trova il più grande giacimento petrolifero nordamericano, nel mare di Beaufort, che ha fornito da solo, nel 2018, il 70% del fabbisogno degli Usa. Il Paese si trova a sole 55 miglia dalla Russia, attraverso lo stretto di Bering, ed è anche una delle zone più militarizzate del mondo, con 20 mila persone destinate alle basi militari. Alla domanda se l’intercettazione sia un esempio di come Russia e Cina stiano «testando» gli Stati Uniti in seguito alla decisione del presidente Joe Biden di ritirarsi dalla corsa presidenziale del 2024, il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha affermato che Mosca e Pechino «ci mettono sempre alla prova, lo fanno in ogni momento e questo non sorprende nessuno di noi», ha risposto durante una conferenza stampa al Pentagono. «Abbiamo monitorato attentamente questi aerei, li abbiamo tracciati, li abbiamo intercettati, ciò dimostra che le nostre forze sono sempre pronte e abbiamo ottime capacità di sorveglianza». «Il punto più vicino» degli aerei russi e cinesi agli Stati Uniti era «a circa 200 miglia dalla nostra costa», è il dato fornito dal segretario alla Difesa. «Se dovesse presentarsi una sfida, da qualsiasi direzione essa provenga, ho piena fiducia che Northcom e Norad saranno pronti e in grado di intercettarla». Austin non nasconde tuttavia la crescente inquietudine degli Stati Uniti per l’intensificarsi delle relazioni tra Russia e Cina, «soprattutto perché temiamo che Pechino fornisca sostegno alla guerra illegale della Russia in Ucraina».

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