Il Norad, il Comando di difesa aerospaziale del Nord America, ha intercettato due bombardieri russi e due bombardieri cinesi vicino all’Alaska. «È la prima volta che velivoli di Mosca e Pechino vengono intercettati mentre operano insieme», ha dichiarato alla Cnn un funzionario della Difesa americana. Come si legge in una nota diffusa dal Norad, i bombardieri sono rimasti nello spazio aereo internazionale nella zona di identificazione della difesa aerea dell’Alaska (Adiz) e «non sono stati considerati una minaccia». Tuttavia l’operazione congiunta suscita preoccupazione, nonostante i commenti dei Paesi interessati volti a minimizzare intenzioni e portata della missione.
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Diritto internazionale
Il ministero della Difesa di Pechino ha assicurato che il pattugliamento militare congiunto «non era mirato verso terzi» ed è stato condotto «in conformità con il diritto internazionale».
L’alleanza
Le missioni russe nell’Adiz dell'Alaska non sono un evento raro. A maggio l’aeronautica della Federazione ha fatto volare quattro aerei vicino all’Alaska e proprio in quell’occasione il Norad ha informato che queste operazioni «si verificano regolarmente». La novità, ora, è costituita dalla presenza di aerei cinesi, a dimostrazione dell’alleanza sempre più salda tra Mosca e Pechino anche sul fronte militare: non solo nella fornitura di armi per combattere in Ucraina, ma anche con azioni congiunte. A marzo il capo del Comando settentrionale degli Stati Uniti, il generale Gregory Guillot, ha spiegato che la Cina si stava spingendo più a nord nell’Artico e che si aspettava di vedere aerei in quell’area «potenzialmente già quest’anno: è una mia grande preoccupazione». «Quello che riscontriamo è una volontà e un desiderio da parte dei cinesi di agire», ha detto Guillot durante un’udienza del Comitato per i servizi armati del Senato. «L’alleanza con Mosca è in ambito marittimo, nella ricerca tecnica e scientifica, ma pensiamo che in futuro possa includere anche l’aspetto militare.
Petrolio
La Cina si considera uno stato «quasi-artico» e ha lavorato per espandere la sua presenza nell’estremo nord, anche attraverso la cooperazione con la Russia. In Alaska si trova il più grande giacimento petrolifero nordamericano, nel mare di Beaufort, che ha fornito da solo, nel 2018, il 70% del fabbisogno degli Usa. Il Paese si trova a sole 55 miglia dalla Russia, attraverso lo stretto di Bering, ed è anche una delle zone più militarizzate del mondo, con 20 mila persone destinate alle basi militari. Alla domanda se l’intercettazione sia un esempio di come Russia e Cina stiano «testando» gli Stati Uniti in seguito alla decisione del presidente Joe Biden di ritirarsi dalla corsa presidenziale del 2024, il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha affermato che Mosca e Pechino «ci mettono sempre alla prova, lo fanno in ogni momento e questo non sorprende nessuno di noi», ha risposto durante una conferenza stampa al Pentagono. «Abbiamo monitorato attentamente questi aerei, li abbiamo tracciati, li abbiamo intercettati, ciò dimostra che le nostre forze sono sempre pronte e abbiamo ottime capacità di sorveglianza». «Il punto più vicino» degli aerei russi e cinesi agli Stati Uniti era «a circa 200 miglia dalla nostra costa», è il dato fornito dal segretario alla Difesa. «Se dovesse presentarsi una sfida, da qualsiasi direzione essa provenga, ho piena fiducia che Northcom e Norad saranno pronti e in grado di intercettarla». Austin non nasconde tuttavia la crescente inquietudine degli Stati Uniti per l’intensificarsi delle relazioni tra Russia e Cina, «soprattutto perché temiamo che Pechino fornisca sostegno alla guerra illegale della Russia in Ucraina».