La Russia continua a sviluppare droni avanzati per intensificare i suoi attacchi a lungo raggio contro l’Ucraina, aumentando così il rischio per la popolazione civile. I droni russi di nuova generazione, in particolare il modello Geran-3 ad alta velocità, potrebbero rappresentare una sfida significativa per le attuali capacità di difesa dell’Ucraina. Le unità mobili ucraine e i droni intercettori di produzione interna sembrano avere difficoltà nell’intercettare questi nuovi dispositivi.
Il giornalista ucraino Vadym Kushnikov ha rivelato il 31 luglio che il Geran-3 è equipaggiato con un motore a reazione potente, capace di raggiungere velocità fino a 800 km/h, rendendolo simile a un missile da crociera, in grado di sfuggire ai radar e ai sistemi antiaerei.
Durante la notte tra il 29 e il 30 luglio, l’aeronautica ucraina ha comunicato che la Russia ha impiegato otto droni a reazione — probabilmente Geran-3 — in uno dei primi utilizzi ufficialmente segnalati di questo tipo di velivolo.
L'attacco contro Kiev
L'ISW aveva già ipotizzato che Mosca avesse impiegato una versione del Geran-3 in un attacco contro Kiev l’11 giugno, e che questi droni fossero stati integrati nei raid fin da gennaio. È probabile che l’esercito russo continui a investire su modelli aggiornati come il Geran-3 per rafforzare le sue strategie offensive, mirando soprattutto a saturare le difese aeree ucraine e colpire aree urbane densamente popolate.
Questi sviluppi sottolineano quanto sia urgente e strategica una risposta militare occidentale solida e tempestiva in supporto all’Ucraina. Le modifiche apportate da Mosca ai suoi droni mirano a rendere meno efficaci le contromisure adottate da Kiev, tra cui l’impiego di unità mobili e droni difensivi. Per contrastare efficacemente queste minacce, sarà essenziale un potenziamento dei sistemi antiaerei forniti dai Paesi occidentali, così come l’arrivo dei caccia F-16, cruciali per intercettare missili e velivoli senza pilota.
Kushnikov ha anche osservato che, per ora, la Russia non dispone della capacità di produrre in massa i Geran-3, a causa della sua dipendenza da forniture estere per i motori a reazione, in particolare dall’Iran e dalla Cina. Tuttavia, l’Iran ha già collaborato con Mosca per aumentare la produzione interna dei droni Shahed, mentre la Cina ha intensificato la fornitura di componenti essenziali per la costruzione dei Geran. Queste collaborazioni indicano che, nel prossimo futuro, la Russia potrebbe essere in grado di aumentare significativamente la produzione dei Geran-3, accrescendo ulteriormente il pericolo per l’Ucraina.