Putin, l'analista Tatyana Stanovaya: «Lo Zar vacilla, l'élite russa teme la sconfitta e vuole abbandonarlo»

La prospettiva di uno scenario nucleare comincia a spaventare molti degli oligarchi russi più fedeli al presidente russo

Mosca, l'analista Tatyana Stanovaya: «Stabilità Putin vacilla, l'élite russa è divisa e teme la sconfitta»
di Mario Landi
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Lunedì 3 Ottobre 2022, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 14:38

Le élite russa comincia a convincersi della sconfitta imminente in Ucraina. È quanto riferisce l'analista esperta del Cremlino Tatyana Stanovaya, founder del centro R-Politik, un progetto di analisi indipendente sulla politica russa contemporanea.

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Tatyana Stanovaya: le rivelizione sull'élite russa 

Alla luce degli ultimi avvenimenti, in un lungo articolo per "Carnegie Russia" l'analista ha spiegato: «Tutto questo apre la questione della disponibilità della classe dirigente a rimanere al fianco di Vladimir Putin fino alla fine amara, soprattutto di fronte alla minaccia crescente dell'uso di armi nucleari, elemento quest'ultimo da cui dissentono perfino stretti collaboratori di Putin».

Stanovaya continua: «Fino a poco tempo fa, sembrava che malgrado aspettative fosche e mugugni le élite e i tecnocrati non avrebbe abbandonato il presidente, qualsiasi fosse il costo della vittoria.

Ma ora lo scenario è cambiato», aggiunge «fino a settembre la classe dirigente aveva scelto pragmaticamente di sostenere Putin come garante contro la sconfitta. Ma le cose ora si sono sviluppate in modo che ora chi ha posizioni di responsabilità deve scegliere fra diversi scenari di sconfitta. E questo rende Putin più vulnerabile», sottolinea.

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Nonostante non tutta l'oligarchia russa fosse favorevole a quella che il Cremlino aveva definito "operazione speciale" in Ucraina, era comunque prevalso il senso di "lealta" nei confronti dello zar. Adesso però la minaccia dell'uso di armi nucleari, una strada senza ritorno, comincia a insinuare nell'élite russa un senso di profonda paura per il proprio futuro. «Se non ci sarà più la vittoria, ci sono solo due opzioni: la sconfitta, che significa il collasso del regime di Putin, con tutti i rischi associati per le élite, o l'opzione nucleare, che significherebbe una minaccia universale alla sopravvivenza fisica» conclude Stanovaya. 

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