OnlyFans, il dossier choc: video di stupri, violenze e molestie online senza consenso. Oltre 120 denunce negli Usa

La piattaforma di contenuti contenuti hard a pagamento finisce a processo in Florida

OnlyFans, il dossier choc: video di stupri, violenze e tradimenti online senza consenso. Oltre 120 denunce negli Usa
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Giovedì 14 Marzo 2024, 14:47

Una miniera d’oro per il proprietario della piattaforma, il miliardario ucraino-americano Leonid Radvinsky che nel 2018 ne ha rilevato il controllo tramite la holding Fenix International. L’illusione di diventare ricchi per i 3,2 milioni di creator (erano 2,2 milioni nel 2021) che popolano il social, grazie alla possibilità di monetizzare senza ricorrere a inserzioni pubblicitarie. Ma anche il lato oscuro di un sistema, come ricostruisce un’indagine di Reuters, nel quale più di 128 persone negli Stati Uniti hanno denunciato di essere presenti con contenuti sessuali senza il proprio consenso. Tra Sammy, 21 anni: ha scoperto che il video di uno stupro da lei subito è stato venduto al sito. È la realtà violenta di OnlyFans, che nel 2022 ha visto crescere le transazioni da 4,8 a 5,6 miliardi e trattiene l’80% di ciò che pagano i fan.

Influencer e star di Onlyfans ha evaso oltre 120.000 euro: ricavi non dichiarati su un conto corrente estero

Meccanismo imperfetto

In un anno gli utenti totali sono aumentati del 27%, da 189 milioni a 239 milioni.

Considerando il giro d’affari, ogni creator incassa in media 1.750 dollari all’anno e ogni fan spende circa 25 dollari. Si tratta naturalmente di valori che non tengono conto dell’ampia gamma dei casi, con creator che soprattutto negli Usa hanno guadagni mensili milionari. La caratteristica principale di Onlyfans è quella di generare utili elevati a fronte di costi contenuti, come evidenzia margine di profitto che ammonta al 37%: nel 2022 Fenix International ha sostenuto 144 milioni di spese amministrative e 410 di costo del venduto (marketing), con 121 milioni di tasse. Onlyfans è un sito web per soli adulti in cui chiunque – celebrità, pornostar, aspiranti influencer – può vendere propri video sessualmente espliciti. Un meccanismo altamente imperfetto, ha verificato Reuters, nel quale vengono distrutte vittime inconsapevoli. È il caso di Sammy, che ad aprile di due anni fa è stata abusata da due uomini e il 30 giugno ha scoperto una registrazione modificata della sua aggressione sulla piattaforma, venduta da chi l’ha stuprata. E tante altre vittime raccontano come dal social non abbiano ricavato profitti, bensì solo dolore. Onlyfans assicura che sta mettendo a punto «la piattaforma più sicura al mondo», ma l’inchiesta ha identificato 128 casi di donne e uomini che, tra gennaio 2019 e novembre 2023, hanno sporto denuncia per contenuti sessuali finiti sul sito senza la loro autorizzazione e spesso venduti a scopo di lucro. Cinquantasei di loro hanno prodotto documenti in cui lamentano di post espliciti e non consensuali su Onlyfans, la maggior parte del totale delle denunce alla polizia è stata presentata da donne contro ex partner. Spesso hanno affermato che il contenuto è stato prodotto consensualmente, ma è stato pubblicato senza il loro permesso o addirittura senza che ne fossero a conoscenza. In circa il 40% delle denunce le immagini sono apparse anche su altri social, sovente come frammenti per promuovere materiale più lungo ed esplicito in vendita su Onlyfans.

Le vittime

Le conseguenze, riferisce Reuters, sono devastanti per le vittime. In Texas una donna è stata costretta a installare un sistema di sicurezza domestica dopo essere stata molestata da stalker che avevano visto un suo video di Onlyfans diventato virale. Una giovane del Nebraska fatica a uscire di casa, terrorizzata dalla possibilità di essere riconosciuta in immagini esplicitamente sessuali che il suo ex fidanzato ha venduto sul sito per 15 dollari. Una mamma dell’Illinois ha scoperto che circolavano le sue foto nuda dalla figlia adolescente, che le ha viste online. Un portavoce della piattaforma ha replicato a Reuters che «nei pochi esempi in cui il nostro sito è stato utilizzato in modo improprio, abbiamo rimosso rapidamente il contenuto, bannato l’utente e sostenuto attivamente indagini e procedimenti giudiziari». Nel caso di Sammy e degli altri casi raccolti dall’inchiesta, ha verificato che tali account sono stati cancellati dai moderatori di Onlyfans o dagli stessi creatori. Ma tali cancellazioni, sottolinea Reuters, a volte sono avvenute un anno o più dopo la denuncia. Il portavoce afferma che a fine 2022 Onlyfans ha rafforzato le procedure di verifica, la società richiede «prova di consenso e identificazione da parte di tutti gli individui presenti in qualsiasi contenuto esplicito caricato sulla nostra piattaforma e moderiamo tutti i contenuti caricati».

I processi

Le denunce non sono cadute nel vuoto. In Australia un uomo del Queensland è a processo con l’accusa di essersi filmato mentre violentava la sua compagna priva di sensi e di avere caricato il video su Onlyfans. In Thailandia, una coppia sposata è stata arrestata a ottobre con l’accusa di avere drogato e violentato quattro donne e una ragazza di 17 anni, per vendere i video sulla piattaforma. In Romania l’ex kickboxer Andrew Tate è in attesa di processo per accuse di stupro e traffico sessuale: avrebbe costretto alcune donne a creare materiale pornografico per Onlyfans. In Gran Bretagna Stephen Bear, ex concorrente di un reality show, è stato condannato nel marzo 2022 a 21 mesi di carcere dopo aver pubblicato sul sito un video di sesso della sua ex fidanzata senza il suo permesso. Bear, che ha negato tutte le accuse, è stato rilasciato a gennaio dopo aver scontato metà della sua pena. Reuters ha documentato altri 17 episodi come questi in Gran Bretagna. Il ceo di OnlyFans, Keily Blair, sottolinea che «il 100% dei contenuti viene esaminato da moderatori supportati dall’intelligenza artificiale». Tuttavia Todd Falzone, avvocato di Sammy, fa notare che «la vittima dice chiaramente di no nel video, quindi se fosse davvero passato al vaglio dei moderatori lo avrebbero visto e sentito». Sammy ha citato in giudizio davanti al tribunale federale della Florida i suoi due presunti aggressori, che si dichiarano innocenti, e anche Onlyfans. È la prima causa contro la piattaforma ai sensi di una legge federale sul traffico sessuale che vieta alle aziende di trarre vantaggio economico dagli abusi sessuali a fini commerciali.

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