Macron irrita gli alleati, poi il dietrofront: «Noi al fianco degli Usa, Pechino rivale sistemica»

Da Europa e America critiche alle parole del presidente francese su Cina e Taiwan

Macron irrita gli alleati, poi il dietrofront: «Noi al fianco degli Usa, Pechino rivale sistemica»
di Francesca Pierantozzi
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Mercoledì 12 Aprile 2023, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 15:29

Ha il dono di infiammare gli animi sulla scena internazionale Emmanuel Macron: dopo la Nato di cui aveva decretato la «morte cerebrale» nel 2019, e dopo il dogma del «dialogo con tutti» invano applicato anche a Vladimir Putin invasore dell'Ucraina, è sulla Cina, Taiwan e gli Stati Uniti che il presidente francese si trova di nuovo al centro di una polemica planetaria. L'Eliseo e il governo francese si sono adoperati ieri per attenuare la portata provocatoria dell'intervista di Macron a Les Echos e Politico in cui, in nome dell'autonomia strategica dell'Europa e di un «terzopolismo» contro il «duopolio» Usa-Cina, ha invitato gli europei a «svegliarsi», a non accettare una posizione «gregaria» nei confronti degli Usa, in un momento di tensione nelle acque di Taiwan, dove la Cina svolge da giorni una vasta esercitazione militare, in ritorsione alla visita in California della presidente di Taiwan.

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LE REAZIONI INTERNAZIONALI
Accusato di «tradire» l'alleato americano, pure attivissimo sul fronte ucraino, e di mostrare troppa comprensione nei confronti della Cina di Xi Jinping (dove ha appena svolto una visita di stato), Macron si è attirato le critiche non solo degli Usa (soprattutto dei media, la Casa Bianca ha cercato di minimizzare) ma anche degli alleati europei e di non pochi connazionali, fin dentro le file della sua maggioranza.

Tanto rumore per nulla per l'Eliseo, visto che Macron ha sempre perorato la causa di un'Europa «sovrana», che protegge i propri interessi «in tutta trasparenza e lealtà con gli alleati e partner internazionali». Secondo l'entourage del presidente, non c'è nessun voltafaccia nei confronti dell'amico americano: Macron «e il presidente Biden sono d'accordo» nel voler mantenere la regione dell'Indopacifico aperta, fondata sul rispetto delle regole internazionali e la cooperazione». E su Taiwan niente paura, sempre secondo l'Eliseo: Macron ha discusso con Biden e «ha chiaramente detto a Xi Jinping che la questione di Taiwan deve essere affrontata con il dialogo». A scanso di equivoci la Presidenza francese ha ribadito che «gli Stati Uniti sono nostri alleati, con cui condividiamo valori comuni. La Cina è allo stesso tempo un partner, un concorrente e un rivale sistemico con il quale vogliamo costruire un'agenda comune per ridurre le tensioni e affrontare le grandi questioni globali e internazionali».

Ultima precisazione su Taiwan: «La nostra posizione è costante: sosteniamo lo status quo e manteniamo i nostri scambi e la cooperazione con l'isola, che è un sistema democratico riconosciuto».
Anche la Casa Bianca ha rassicurato sulla tenuta dell'amicizia franco-americana: «Esiste una convergenza importante con i nostri alleati europei sul modo con cui dobbiamo affrontare la sfida cinese», ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato a Politico. «Abbiamo totale fiducia nella nostra eccellente relazione bilaterale con la Francia» ha fatto eco John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale. Per il Wall Street Journal, invece, Macron «indebolisce la dissuasione contro l'aggressione cinese e sabota il sostegno americano all'Europa».

LE CRITICHE EUROPEE
Critiche sparse anche in Europa. Per il parlamentare conservatore tedesco Norbert Rottgen «Macron divide e indebolisce l'Europa con una retorica ingenua e pericolosa», mentre il premier polacco Mateusz Morawiecki ha ricordato che «l'alleanza con gli Stati Uniti è un pilastro assoluto della nostra sicurezza». L'esternazione macroniana è piaciuta poco anche in Francia. Per l'eurodeputato socialista Raphael Glucksmann le parole del presidente francese «avranno conseguenze durature sulla credibilità della Francia in Europa». Il capogruppo all'Assemblée della destra dei Républicains, Olivier Marleix ha invece criticato «un gesto nei confronti della Cina» e di conseguenza «nei confronti della Russia» che sacrifica «la sovranità di Taiwan». Allineato invece il ministro dell'Economia Bruno Le Maire: «Il presidente della Repubblica ha totalmente ragione a difendere l'indipendenza e la sovranità europea. Non è perché siamo alleati degli Stati Uniti che dobbiamo essere contro la Cina».
 

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