Giappone, via libera alla vendita di aerei da guerra che sta producendo con Italia e Regno Unito. Così Tokyo si allontana dalla politica pacifista

Il governo giapponese ha alleggerito le sue regole sull'esportazione di armi: ora potrà vendere gli aerei a quei Paesi con cui il Giappone ha firmato patti di difesa e dove non c'è un conflitto in corso

Giappone, via libera alla vendita di aerei da guerra che sta producendo con Italia e Regno Unito. La svolta di Tokyo che si allontana dalla politica pacifista
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Martedì 26 Marzo 2024, 13:12

Il Giappone venderà i propri aerei da guerra. La nuova strategia, lontana dalle politiche pacifiste del Paese dopo la seconda guerra mondiale, non è certo una sorpresa. Già nei mesi scorsi Tokyo si è impegnata a raddoppiare la spesa militare entro il 2027, in risposta alle minacce nell'area di Cina e Corea del Nord. I jet il Giappone li sta sviluppando con Regno Unito e Italia: si tratta del progetto Gcap (Global Combat Air Program), il cui nome originario era Tempest, che punta a realizzare un cacciabombardiere di sesta generazione, e quindi più evoluto rispetto all’F-35. Il governo giapponese ha alleggerito le sue regole sull'esportazione di armi: ora potrà vendere gli aerei a quei Paesi con cui il Giappone ha firmato patti di difesa e dove non c'è un conflitto in corso. Ogni vendita di jet richiederà un'approvazione delle autorità. 

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Il progetto Tempest

Nel dicembre 2022, il Giappone ha aderito a una collaborazione tra Regno Unito e Italia, denominata inizialmente Tempest, per sviluppare questo nuovo caccia che utilizzerà l'intelligenza artificiale e sensori avanzati per aiutare i piloti. I jet dovrebbero essere pronti entro il 2035: per Tokyo si tratta della prima partnership per lo sviluppo di attrezzature per la difesa con un Paese diverso dagli Stati Uniti. La decisione arriva poco prima della visita ufficiale del primo ministro Fumio Kishida negli Stati Uniti ad aprile, quando con ogni probabilità Tokyo sottolineerà l'alleanza con Washington e la disponibilità del Paese ad essere maggiormente coinvolto in partnership di difesa.

Kishida ha anche detto che consentire l'esportazione di aerei da guerra a Paesi terzi è «necessario» per mantenere la credibilità di Tokyo come partner in altri futuri progetti internazionali di difesa. «Il piano per la produzione di jet da guerra con capacità essenziali per la sicurezza della nostra nazione deve essere realizzato per garantire che le difese della nostra nazione non vengano compromesse», ha dichiarato martedì il portavoce del governo Yoshimasa Hayashi.

La politica pacifista e la nuova strategia

Ma il ministro della Difesa giapponese Minoru Kihara ha chiarito che il Giappone rimarrà comunque fedele alla «filosofia di base di  nazione pacifista», sottoponendo le esportazioni a «rigorosi processi decisionali».

Dopo la Seconda guerra mondiale, il Giappone ha adottato una costituzione che afferma che il Paese rinuncia alla guerra e all'uso della forza per risolvere le controversie internazionali. La costituzione non riconosce ufficialmente l'esercito e lo limita alle capacità di autodifesa. Esiste poi un divieto di esportazione di armi, che è stato "alleggerito" per la prima volta nel 2014 sotto l'allora primo ministro Shinzo Abe. Nel dicembre 2023, il Giappone ha alleggerito ulteriormente le regole per consentire la vendita di armi letali prodotte con licenze straniere da esportare nel Paese in cui ha sede il licenziatario. Questa decisione ha spianato la strada a Tokyo per l'invio di missili di difesa aerea Patriot agli Stati Uniti.

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