Il calciatore e la studentessa. Sei mesi fa erano a Venezia dove Ben Binyamin, 29 anni, giocatore del club israeliano M.S. Kiryat Yam, a bordo di una gondola chiese alla giovane compagna Gali Segal di sposarlo tra rose rosse, un anello di fidanzamento e sguardi commossi. Una vita assieme, come un mese fa, il sette ottobre, quando i due assieme ad un gruppo di amici erano al festival musicale teatro del massacro di Hamas. Entrambi colpiti dai terroristi, si sono salvati ma hanno subito l’amputazione di un arto, tutti e due il destro. E nei giorni scorsi sono stati dimessi dall’ospedale tra gli abbracci e gli applausi di medici e infermieri, sorridenti, spaesati, sono andati incontro alla vita, forse non era esattamente quella che avevano in programma, ma la consapevolezza di essere dei sopravvissuti era visibile nei loro occhi. Ora continueranno la riabilitazione a Tel Aviv.
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«I terroristi ci hanno lanciato delle granate, poi i colpi d’arma da fuoco», ha raccontato il giocatore che milita nella Lega A nord (quarta divisione israeliana).
Il difensore, anche imprenditore, è stato un giocatore esperto dei livelli inferiori con diverse stagioni trascorse nella seconda divisione (Liga Leumit) con Hapoel Acre, Hapoel Nof HaGalil o MS. Kafr Qasim. La compagna di 25 anni studia Architettura. I due giovani hanno viaggiato, di recente sono stati in Italia, da Venezia alla Sicilia, poi in Grecia, a Berlino, Amsterdam e nel deserto del Sinai. Esperienze avventurose ma anche vacanze, sempre stretti, abbracciati, grandi progetti nel cuore.
LE BANDIERE E LE FESTE
Ora lui con la stampella, lei con il deambulatore hanno lasciato dopo un mese l’ospedale dove sono stati salvati grazie alla scelta estrema dell’amputazione. Tra bandiere israeliane sventolate dai medici e parenti commossi. «Siete coraggiosi, insieme ce la farete, dicevano per incoraggiare la coppia. Lei, Gali, ieri ha postato una storia su Instagram: c’è scritto 31 giorni, si vede un gruppo di ragazzi ammassati, s’intravedono feriti, gambe fasciate per fermare il sangue. L’orrore è rimasto impresso nell’anima e sui loro corpi. Ma Gali nella sua story pensa subito all’amica Shani, dispersa.