In Polonia il sovranista Karol Nawrocki ha vinto il ballottaggio per le elezioni presidenziali con il 50,89% dei voti, battendo il rivale europeista Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia. L'elettorato ha così concesso il mandato a un esponente di Diritto e Giustizia, partito polacco di estrema destra.
Le reazioni del leader europei
Le reazioni più positive sono per questo motivo arrivate anzitutto dai leader più vicine alle posizioni del nuovo presidente. L'ungherese Viktor Orban ha definito il successo di Narwrocki una «fantastica vittoria», mentre dall'Italia il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato: «Ottime notizie dalla Polonia! Congratulazioni e buon lavoro al nuovo presidente Nawrocki, premiato dal voto libero e democratico dei cittadini polacchi, con buona pace dei burocrati di Bruxelles e di tutti quei media che da giorni lo definiscono 'estremista'».
Sullo stesso tono anche la reazione di Marine Le Pen: «Di fronte a una Commissione europea le cui politiche autoritarie e i cui obiettivi federalisti stanno brutalizzando la sovranità nazionale, la vittoria di Karol Nawrocki alle elezioni presidenziali polacche è una buona notizia.
Più cauti i complimenti di Giorgia Meloni, che sui social scrive: «Congratulazioni a Karol Nawrocki per la sua elezione a Presidente della Repubblica di Polonia. Auguri per il suo mandato alla guida di una Nazione con la quale condividiamo valori comuni e solidi rapporti di collaborazione, nonché di storica amicizia. Buon lavoro». Segue Emmanuel Macron che, dopo essersi congratulato, commenta: «Continuiamo a costruire un'Europa forte, indipendente e competitiva, che rispetti lo stato di diritto».
Chi è Karol Nawrocki
Storico di formazione, appassionato di sport da combattimento e noto per le sue posizioni nazionaliste, Karol Nawrocki, 42 anni, ha un passato da pugile e calciatore e un curriculum accademico di alto profilo: dottorato in storia e master in management. Ha diretto il Museo della Seconda Guerra Mondiale di Danzica prima di assumere, nel 2021, la guida dell’Istituto della Memoria Nazionale (IPN), incaricato di documentare e indagare i crimini commessi sotto i regimi nazista e comunista.
Prima della campagna elettorale che lo ha visto vincitore, Nawrocki non aveva una consolidata esperienza politica. Si è comunque detto sempre ispirato da Donald Trump (finendo per adottarne anche alcuni slogan), criticando duramente l'Unione Europea. Non solo, Nawrocki ha infatti sempre lamentato il sostegno all'Ucraina e in particolare all'aiuto concesso ai profughi di guerra, accusando Kyiv di mancanza di riconoscenza nei confronti della Polonia. Al tempo stesso non sembra essere molto vicini alla Russia, che in passato ha definito uno «Stato barbaro».