Alice, 4 anni, separata dalla mamma (catturata dai russi) durante l'evacuazione della Azovstal

La vicenda di Victoria e della sua bambina è rimbalzata sui social ucraini dove i follower chiedono a gran voce il rilascio della donna con l'hashtag 'returnAlissimama'.

Alice, 4 anni, separata dalla mamma (catturata dai russi) durante l'evacuazione della Azovstal
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Lunedì 9 Maggio 2022, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 00:14

Separata dalla figlia di 4 anni, Alice, il giorno della Festa della mamma durante l'evacuazione dall'acciaieria Azovstal di Mariupol. È la storia di Victoria Obidina, medico militare che ha curato i combattenti asserragliati nell'impianto siderurgico fino a due giorni fa, quando è stata evacuata dall'impianto siderurgico diventato la roccaforte della resistenza ucraina a Mariupol. La vicenda di Victoria e della sua bambina è rimbalzata sui social ucraini dove i follower chiedono a gran voce il rilascio della donna con l'hashtag 'returnAlissimama'.

 

 

Alice cerca la mamma (catturata dai russi)

La cattura da parte di unità militari è stata segnalata dal reggimento Azov: «Victoria è rimasta in un campo di filtrazione nel territorio dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, mentre la figlia è arrivata a destinazione a Zaporizhzhia ieri ed è stata affidata ad una famiglia ucraina.

Al momento non si sa dove si trovi la madre», ha scritto Azov. Probabilmente il medico si trova ora in un campo di filtrazione a Mangush. Alice e Victoria non sono due volti sconosciuti, erano comparse in un video che mostrava i rifugiati dentro i tunnel di Azovstal nei giorni scorsi, quando ancora nessun accordo era stato raggiunto tra Mosca, Kiev e le istituzioni internazionali per evacuare i circa mille civili dai rifugi antiatomici dell'impianto siderurgico.

 

 

Il video

Nelle immagini la bambina teneva il suo libretto in mano, un scoiattolo sul maglioncino a righe e rispondeva alle domande tenendo gli occhi bassi: «Che cosa vuoi dire a chi ti vede? Voglio essere evacuata. Dove sei adesso? In un rifugio per le bombe. Ti piace qui? Voglio tornare a casa mia. Chi vuoi salutare? Mia nonna Sveta». Poi finalmente alzava lo sguardo timida e si copriva il viso con le manine. Il comune di Mariupol era intervenuto sui social pubblicando il video e un commento: «Il mondo russo vuole uccidere Alice, di quattro anni. Lei è a Mariupol. Per un mese e mezzo la sua casa è stata un rifugio antiaereo nello stabilimento di Azovstal. La madre è un medico militare. Lei salva i feriti. Se lei e sua figlia vengono fatti prigionieri, non c'è possibilità di trattamento umano. E cosa vuole Alice? Casa! Tutti i bambini sono uguali. Chiediamo alla comunità mondiale di fermare il genocidio e salvare le persone». Ora Alice è salva, ma in una casa e con una famiglia che non sono le sue.

 

 

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