Ancona, stufetta killer: Valeria non ricorda nulla della morte del marito

Ancona, stufetta killer: Valeria non ricorda nulla della morte del marito
di Federica Serfilippi
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Sabato 9 Gennaio 2016, 11:52
Stufetta killer ad Ancona, la Procura apre un fascicolo per omicidio colposo. Ci sono ancora molti dubbi attorno alla tragica morte dell'ingegner Federico Volponi, il 38enne ucciso in casa dalle esalazioni di monossido di carbonio. Ancora vuoto, almeno per ora, il registro degli indagati. Prima il pm vuole vederci chiaro sulla vicenda che ha ucciso Federico e gravemente intossicato la 35enne Valeria Contegiacomo, ieri trasferita dall’ospedale di Fano – dove ha seguito una terapia iperbarica - in quello regionale di Torrette. La ragazza è fuori pericolo ma non ricorda nulla di quello che è successo. La sua memoria è ferma al pomeriggio prima, quando probabilmente suono fuoriuscite le prime esalazioni dall'impianto. 

Le ombre attorno alla morte del 38enne potranno essere parzialmente chiarite anche grazie all’autopsia disposta dal magistrato sul corpo del giovane professionista. La salma di Federico verrà periziata lunedì prossimo dal medico legale Loredana Buscemi.  La stufetta a pellet, quella da cui si dovrebbe essere propagato il gas letale, e l’intera villa sono state poste sotto sequestro. Un’abitazione tra i quartieri di Candia e la Baraccola che Federico aveva personalmente progettato, puntando soprattutto sull’ecosostenibilità e su un sistema energetico a pannelli fotovoltaici. La stufa a pellet, l’unica presente in casa e posta in una piccola mansarda, era stata inserita come supporto all’energia solare. L’avevano installata Federico stesso e suo padre Alberto alcuni mesi fa. 
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