«Multato a Macerata ma il ticket scadeva 20 minuti dopo». E adesso cosa succede?

«Multato, ma il ticket scadeva 20 minuti dopo». E adesso cosa succede?
di Marco Pagliariccio
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 08:33

MACERATA Una vicenda kafkiana quella in cui si è trovato incastrato un automobilista a causa dei parcheggi a pagamento di via Ascoli Piceno. Il fatto risale praticamente a un mese fa. L’uomo, che non risiede a Macerata, posteggia la sua auto su uno degli stalli blu nella viuzza a due passi dal tribunale, paga regolarmente al parchimetro ed espone il tagliando sul cruscotto della sua vettura. L’orario di scadenza è quello delle 11.57. Ritorna alla macchina sicuro di essere ancora entro i termini di validità dello scontrino e invece l’amara sorpresa: multa di 12 euro per «omesso pagamento della sosta».

La testimonianza

«Sono rimasto di stucco guardando l’orologio, non erano ancora le 11.57 – spiega l’automobilista – poi guardando bene la multa elevata dall’ausiliare ho notato che c’era scritto che l’orario di emissione della stessa era quello delle 11.37, ovvero 20 minuti prima della scadenza effettiva del parcheggio».

L’automobilista porta con sé scontrino e multa e si reca all’ufficio dell’Apm in viale Don Bosco. «Mi hanno fatto redigere una richiesta formale di annullamento dell’avviso di accertamento, ho lasciato i miei recapiti e mi hanno spiegato che sarei stato ricontattato per l’esito della procedura». Passano le settimane e l’Apm si fa viva con un’email: la richiesta di annullamento non è stata accettata.

Lo stupore

«Ero basito, sembrava chiarissima la situazione – aggiunge l’uomo – e invece al telefono mi hanno detto che l’ausiliario che ha redatto la multa ha riferito che il tagliando non era ben visibile. Ho deciso allora di recarmi nuovamente di persona all’ufficio dell’Apm per avere spiegazioni più precise, visto che ho lo scontrino del regolare pagamento del parcheggio come prova. Non hanno voluto sentire ragioni, anzi, addirittura mi è stato detto che lo scontrino non era una prova certa perché non è indicata la targa del veicolo. Ma non è certo colpa mia se il parchimetro non la richiede. A quel punto ho detto che non avrei pagato la multa, anche se si tratta di sole 12 euro: mi è stato risposto che ero libero di farlo, ma che nel giro di qualche giorno la palla sarebbe passata alla polizia municipale e l’importo sarebbe salito a 40 euro, diventando un divieto di sosta a tutti gli effetti».

Una vicenda kafkiana nella quale il cittadino si trova di fatto impotente. «È ovvio che non sia una questione di soldi, la cifra è irrisoria – conclude l’automobilista vessato – è il principio a essere sconfortante: come può una persona fidarsi di un’amministrazione pubblica che si comporta in questa maniera nei confronti di un cittadino?».

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