Turismo, il modello Riccione raccontato a Latina

Turismo, il modello Riccione raccontato a Latina
di Monica Forlivesi
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Sabato 9 Novembre 2019, 18:40
Serve coraggio per amministrare, oggi più che mai. Renata Tosi l'ha avuto. E' il primo sindaco donna di Riccione, eletta nel 2014 come candidata civica del centrodestra, sfiduciata nel 2017 è stata rieletta vincendo di misura il ballottaggio. E' una che non molla, sorridente e determinata. «Al mio primo Natale da sindaco avevamo in bilancio per gli eventi un euro, eppure da lì è partito tutto...», racconta dalla sua auto mentre sta raggiungendo Latina per la prima volta, per partecipare al convegno che si è tenuto ieri pomeriggio al Circolo cittadino organizzato dall'associazione Minerva della presidente Annalisa Muzio, dove si è parlato appunto di Riccione e del suo modello turistico insieme all'assessore Stefano Caldari. Un confronto tra una città che vive storicamente di turismo e un'altra che ha tutte le potenzialità per farlo. Cosa può mutuare Latina da Riccione? Idee e progetti, da modulare in base al proprio territorio e alla propria anima, ma soprattutto la mentalità. «Se noi siamo forti - sintetizzano sindaco e assessore - è grazie alla sinergia con il privato, facciamo un progetto in due? Lo amiamo in due, lo promuoviamo in due, lo finanziamo in due». Sintetico ma efficacie. Al loro fianco infatti, per il turismo sportivo ad esempio, c'è un Consorzio di alberghi: sono cento e si occupano di tutta la parte operativa.
Ma torniamo a quell'euro, cosa siete riusciti a fare?
«Era il 2014, a settembre chiudeva tutto a Riccione, tutte le attività. Abbiamo cercato di far capire che la città va vissuta per 12 mesi, con un ambiente che cambia, atmosfere e sapori diversi ma non meno affascinanti. Noi, un po' da matti, abbiamo ugualmente allestito una pista del ghiaccio di 180 metri, eventi e un magnifico Villaggio di Natale. Sa come è finita? Abbiamo fatto delle presenze da invasione. A quel punto ha iniziato a girare tutto nel verso giusto, gli operatori romagnoli del resto quando c'è da rimboccarsi le maniche non si fanno pregare».
Per pista, villaggio ed eventi un euro non è bastato ovviamente.
«Sono stata 10 anni all'opposizione e sono una fanatica di numeri, sapevo che dovevamo agire sul recupero serrato delle imposte. Ci siamo inventati un regolamento per cui non paghi? Il Comune ti diffida, se vuoi pagare ti viene incontro ma se non lo fai, parliamo di chi ha delle attività, ti chiude. Il recupero è stato massiccio. E poi sono raddoppiati gli oneri di urbanizzazione, la nostra politica è stata: se ristrutturi puoi avere un premio in volumetria del 20%. Abbiamo dato così una bella sferzata all'edilizia».
Il problema delle risorse per gli enti locali è annoso, come riuscite a intercettare fondi?
«Abbiamo una convenzione con uno studio privato e abbiamo istituito l'ufficio Europa, per ora c'è solo un dipendente che fa da ponte tra uffici e consulenti, in futuro l'ufficio Europa dovrà crescere. Già ora partecipiamo a tutti i bandi: abbiamo un cassetto pieno di progetti che presentiamo di volta in volta, devi essere pronto o sei tagliato fuori».
Riccione è un Comune pilota nella lotta all'erosione, siete al secondo step di un progetto innovativo di difesa del litorale, come sta andando?
«Anche qui ci hanno dato dei matti. Ma noi abbiamo pensato che gettare sabbia in mare non fosse sufficiente per tutelare la costa, abbiamo avviato una collaborazione con l'Università di Bologna e il Politecnico di Bari e siamo diventati la loro fucina di sperimentazione». Una sperimentazione che guarda con particolare attenzione agli aspetti biologici: si sta verificando infatti l'attecchimento della vita sulle pareti di questi particolari moduli soffolti che hanno la funzione di oasi e rifugio per le varie specie marine. «I risultati - dice il sindaco - ci sono sia dal punto di vista dell'erosione ma anche del ripopolamento marino, a 400-500 metri dalla riva da noi si fa snorkeling come alle Maldive, e invece è il nostro mare. Un risultato che ci riempie di orgoglio».
A Latina c'è i problema degli stabilimenti, ogni anno gli operatori devono smontarli. A Riccione come siete passati dal vecchio turismo a quello attuale e alla destagionalizzazione?
«Da noi le strutture sono concepite, nella concessione edilizia, come stabili, è chiaro dovranno essere smontate quando saranno riconsegnate al Demanio. Siamo stati il primo Comune a rinnovare le concessioni la scorsa estate: abbiamo aperto un bando, accolto le domande, controllate e rilasciato le concessioni per 15 anni come prevede la legge. Per fare buona amministrazione e buon turismo bisogna programmare. Detto questo, dai vecchi ombrelloni e sdraio siamo passati a stabilimenti con spa, piscine, ristoranti, eventi». E il famoso Mare d'inverno di Riccione. «Oggi se vai in spiaggia trovi lo stabilimento che ti dà brandina, coperta, frangivento e ti serve, a seconda dell'ora, colazione o aperitivo. Se hai voglia di fare il bagno ci sono docce calde e accappatoi pronti». Beh sindaco, il bagno d'inverno? Renata Tosi non trattiene la risata: «Guardi che tutte le domeniche ci sono una cinquantina di persone che fanno il bagno. Non lo sa come sono fatti i romagnoli?». Perché ha accettato di venire a Latina? «Perché il segreto per crescere è contaminare e farsi contaminare».
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