Dopo questa prima infezione, il virus sarebbe poi stato trasmesso a una terza persona attualmente ricoverata. Tale malattia, che generalmente dura un paio di settimane, di solito ha un decorso benigno ma in un caso su mille si può presentare un'epatite fulminante che richiede il trapianto di fegato. Da qui una certa allerta e la necessità di circoscrivere il virus. Evitando situazioni di contagio, che può avvenire soltanto per via oro-fecale, e considerando che i pazienti guariscono completamente (non si diviene in sostanza portatori cronici di epatite A), il principio di epidemia dovrebbe essere debellato in breve tempo.
GLI ACCERTAMENTI
Bisognerebbe, ad ogni modo, cercare di risalire all'origine della contaminazione, anche se risulta piuttosto difficile in quanto, tra i tempi di trasmissione e quelli di incubazione, l'alimento incriminato potrebbe essere stato pescato diversi mesi fa. Il consumo di pesce crudo vissuto in acque contaminate da scarichi fognari contenenti il virus, come accaduto in questo caso, in Italia resta la principale causa di diffusione dell'epatite A. Tutti i pazienti, fortunatamente, sono guariti o stanno guarendo ma l'attenzione resta alta ed è per questo che si consiglia di mangiare il pesce solo se ben cotto. Altri prodotti ittici potrebbero infatti essere stati pescati nelle stesse acque e poi consumati da altri ignari cittadini. I tre fondani, inoltre, benché il contagio da persona a persona sia raro, potrebbero aver involontariamente trasmesso il virus.