Latina, Omicidio Cerro, la testimonianza chiave di un egiziano residente a due passi dal luogo del delitto

Il luogo dell'omicidio a Fondi
di Barbara Savodini
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Sabato 3 Ottobre 2015, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 13:25
FONDI - Potrebbero arrivare dal racconto di un nuovo testimone, inserito a sorpresa nel processo scaturito dall’omicidio di Silvana Cerro, avvenuto il 20 novembre del 2013 in via Pascoli a Fondi, le prove necessarie ad incastrare gli assassini.



Ascoltato durante le indagini dal pm Gregorio Capasso, il teste in questione, un egiziano vicino di casa della vittima e dell’ottantenne Concetta Lauretti, aggredita durante la rapina sconfinata in tragedia, aveva dichiarato di non aver visto e sentito nulla di utile per la risoluzione del caso.



In un secondo momento, quando l’anziana ha fatto ritorno a casa al termine di una lunga degenza ospedaliera, lo straniero ha preso coraggio e ha raccontato alla donna tutto quanto aveva visto e sentito.



Ed è stata proprio la signora Lauretti a chiedere che questa nuova testimonianza fosse accolta nell’ambito del processo come di fatto accadrà il prossimo 12 ottobre.



Nell’udienza di ieri intanto, tutti i testi ascoltati tra cui gli uomini della scientifica e alcuni stranieri titolari di bar e negozi di via Roma, hanno confermato la tesi degli inquirenti i quali hanno individuato in Taleb Achour ed in Pasquale Guglietta, figlio della signora Lauretti, i responsabili della rapina poi degenerata in un cruento omicidio.



Tutt’altra tesi quella sostenuta dai legali difensori, Maurizio Forte, Guglielmo Raso secondo i quali alcuni dei responsabili potrebbero essere ancora in libertà.