Le nozze di Giulia Gonzaga: a Fondi un convegno tra scoperte e sorprese

Ritratto di Giulia Gonzaga Colonna, Contessa di Fondi (1513-1566) di Sebastiano del Piombo (1485-1547)
di Mirko Macaro
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Sabato 6 Aprile 2024, 16:19

Tra scoperte e sorprese, un viaggio nel tempo sulle orme della “divina Giulia”. Una conferenza storica in agenda oggi a Fondi, dalle 18 nella sala convegni di Palazzo Caetani, ed intitolata “Nel segno di Isabella d’Este: le nozze di Giulia Gonzaga e Vespasiano Colonna”. Partendo dal recente ritrovamento di alcuni documenti inediti ritrovati in un archivio spagnolo dalla ricercatrice veronese Anna De Rossi, dopo secoli saranno svelati tutti i particolari del matrimonio fra la nobildonna e il condottiero, due figure chiave del Rinascimento. Dal luogo in cui fu sugellata l’unione, al personaggio che per interessi politici e dinastici la organizzò, passando per il contesto storico in cui si tenne.

Ad affiancare la ricercatrice veronese al tavolo dei relatori ci saranno l’esperta di moda e costume Jolanda Malgarise, che presenterà l’abito nuziale – minuziosamente ricostruito sulla base di rigorose ricerche – indossato quel giorno dalla contessa di Fondi, e la poetessa Tersilla Federici, che reciterà alcuni componimenti tratti dalla raccolta “Giulia e Vespasiano”.

L’appuntamento, con ingresso gratuito e organizzato dall’associazione culturale Confronto in collaborazione con la pagina Facebook dedicata alla celebre contessa, sarà coordinato dal cultore di storia locale Massimo Rizzi e promette di stupire fino all’ultimo.

A fine convegno sarà infatti presentato un ritratto inedito raffigurante Giulia Gonzaga anziana, il più recente “scoop iconografico” di Anna De Rossi, «un’opera straordinaria e che lascerà letteralmente a bocca aperta». Il quadro, spiegano gli organizzatori, assume una notevole importanza perché «si chiude la parentesi aperta dalla famosa e bellissima ‘Schiava Turca’ dipinta dal Parmigianino, che ritraeva Giulia giovinetta». Nel quadro pronto a essere mostrato è stato riconosciuto l’ultimo sguardo della Gonzaga, che in quell’occasione ha voluto «mostrare la sua concretezza, il suo vissuto, le sue malattie. Una farfalla che si è voluta liberare dal pesante cliché di una bellezza leggendaria, per essere finalmente una donna libera».

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