L'imprenditrice lanciata in politica: ascesa e caduta di Gina Cetrone

Gina Cetrone
di Monica Forlivesi
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Mercoledì 29 Gennaio 2020, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 18:07
Gina Cetrone, arrestata questa mattina all’alba insieme al marito e a tre esponenti della famiglia Di Silvio per estorsione aggravata dal metodo mafioso, è entrata in politica sulla soglia dei 40 anni. Nata Terracina il 2 maggio del 1971, è sposata con Umberto Pagliaroli.
Terminati gli studi, si dedica alla gestione dell’azienda agricola di famiglia, che produce olio extravergine di oliva a Sonnino. Si occupa anche della gestione contabile dell’azienda del suocero, che si occupa della produzione e vendita di prodotti in vetro per alimenti.

Al 6 luglio del 2009 risale il suo debutto sulla scena politica. Allora infatti, si candiderà come consigliere provinciale di Latina nella lista del Pdl di Armando Cusani. Un’ascesa incredibile, nel 2010 ricopre per il Pdl la carica di Consigliere regionale del Lazio, con l’incarico di vicepresidente della Commissione Piccola e Media Impresa, Commercio e Artigianato, Vicepresidente della Commissione Speciale Sicurezza e Prevenzione degli Infortuni sui Luoghi di Lavoro ed è membro della Commissione Agricoltura. E’ entrata nel listino della Polverini a sorpresa “soffiando” il posto all’ex eurodeputato e fondatore di Forza Italia a Latina Stefano Zappalà.
Nel 2013 aderisce a Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale e due anni dopo si candida a sindaco di Terracina con la lista “Sì Cambia”, poi sosterrà però il candidato sindaco di Forza Italia.

Sono queste elezioni che segnano l’inizio della fine, il suo nome verrà fatto dai pentiti in relazione a questa campagna elettorale, avrebbe affidato i suoi manifesti agli attacchini gestiti dalla criminalità organizzata di Latina. Gina Cetrone respinge le accuse e va avanti per la sua strada, il 14 novembre scorso presenta all’hotel Europa di Latina il comitato promotore di Cambiamo con Toti. E’ lei il motore principale della nascita pontina del partito: «Abbiamo già diverse adesioni, tra Cisterna e Terracina, e anche tra amministratori in carica», dice in quell’occasione, e annuncia: «Siamo pronti a correre da soli anche a Latina il prossimo anno». Tutto questo fino alle prime luci dell’alba di questa mattina, quando l’ascesa politica dell’imprenditrice si è fermata davanti ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con un’accusa che fa rabbrividire: estorsione aggravata da metodo mafioso.
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