Droga, bombe e attentati incendiari. Tanti gli aspetti da chiarire nell'indagine

Droga, bombe e attentati incendiari. Tanti gli aspetti da chiarire nell'indagine
di Mirko Macaro
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Sabato 11 Giugno 2022, 12:19

Tra le pieghe dell'operazione Giano, spunta un sottile filo rosso che porta fino all'escalation di bombe e intimidazioni incendiarie in stile mafioso avvenute fino a poco tempo fa a Fondi. Una connessione che va al di là dello spaccio di droga in quantità che fa da sfondo ad entrambe le vicende.

È riassumibile partendo da un nome e un cognome: Gino Stravato, detto La Torre. Un 60enne commerciante ortofrutticolo della Piana, ma anche un pluripregiudicato per reati inerenti gli stupefacenti. È uno degli indagati minori nell'ultima inchiesta condotta dai carabinieri del Comando di Latina sotto il coordinamento della Dda, accusato di aver partecipato alla cessione di circa 10 chili complessivi di marijuana. Ed è il marito della donna che aveva in uso l'ultima macchina bruciata in città, fagocitata dalle fiamme nella notte dello scorso 17 aprile, a Pasqua. Un inquietante episodio registratosi proprio a non molta distanza temporale dall'ultimo incidente di percorso dell'uomo: un altro arresto per droga, mai giunto agli onori delle cronache pontine perché avvenuto all'estero.

Andiamo con ordine, un tassello dopo l'altro. Stravato fu già tra i coinvolti nell'operazione Lazialfresco, risalente all'ormai lontano 2007 e volta a sgominare un'organizzazione dedita al traffico internazionale di droga dal Sudamerica all'Italia, transitando per Spagna o Germania.

Secondo le indagini dell'epoca, sul mercato furono immesse grandi quantità di cocaina e hashish, arrivate anche transitando sui camion ortofrutticoli che passavano per il Mof. Per quella vicenda l'odierno 60enne venne condannato in via definitiva a 16 anni e 6 mesi di carcere. Passano gli anni e Stravato si stabilisce in Spagna, mentre la moglie rimane nella Piana. Ed ecco che, qualche mese fa, l'uomo finisce in carcere in un altro Paese europeo. Di nuovo per droga. A stretto giro, arriva l'incendio della macchina utilizzata dalla consorte, una SangYong parcheggiata in via Evangelista Torricelli, traversa di via Roma, in pieno centro urbano. Un possibile collegamento tuttora al vaglio dell'Arma. Che intanto all'alba di giovedì ha fatto scattare l'operazione Giano, in cui Stravato - ad ogni modo non colpito da nuove misure cautelari - viene tirato in causa per due episodi relativi al 2017, quando si trovava ancora a Fondi.

A giugno, in concorso con altri due indagati della Piana avrebbe partecipato alla vendita di poco più di 5 chili e 200 grammi di marijuana al latinense Francesco Ottobre, uno degli arrestati dell'altro ieri. Una cessione a quanto pare replicata nel luglio successivo, quando il fondano avrebbe collaborato insieme a due calabresi alla vendita di 5,360 grammi della stessa sostanza, destinata ancora ad Ottobre.

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