Il libro #iosprecozero propone una serie di spunti e riflessioni che, partendo dalla sharing economy, portano alla visione della sharing humanity. Ovvero: pensare a una condivisione che superi il semplice concetto di risparmio e che metta in gioco le vite di ciascuno per farle incontrare e arricchirsi vicendevolmente. Un percorso in linea con gli insegnamenti di don Benzi: «Non esiste il mio e il tuo, ma il nostro; non esiste l’io e il tu, ma il noi. È la condivisione che ci rende insopportabile l’ingiustizia, la strumentalizzazione, l’indifferenza».
In generale, sono sempre di più i segnali di allarme che dovrebbero spingere l’uomo a utilizzare le risorse disponibili con maggiore responsabilità. E non riguarda solo governi e capi di Stato: si tratta di una sfida che coinvolge tutti. Tra coloro che questa sfida l’hanno raccolta c’è proprio l’Apg23 che, tenendo presente questi temi cruciali, ogni giorno rinnova il suo impegno per attivare contributi concreti e incisivi, accompagnati da un lavoro che guarda alla sensibilizzazione e al coinvolgimento di più persone possibili. Fu proprio don Benzi, del resto, a lanciare Un pasto al giorno negli anni Ottanta, dopo il suo primo viaggio in Africa, quando si rese conto che per garantire l’alimentazione giornaliera a una persona malnutrita bastava davvero poco, l’equivalente odierno di 15 euro al mese. «Forse per alcuni sono pochi - spiega il responsabile generale della Comunità, Giovanni Ramonda - ma per una persona in difficoltà sono vitali».
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