Giulia Tramontano, il vocale ad un'amica prima di morire: «Voglio rifarmi una vita sola con il mio bambino»

Il messaggio vocale è stato depositato dai pm di Milano tra gli elementi nel processo a Impagnatiello

Giulia Tramontano, l'audio ad una amica depositato al processo: «Mi rifarò una vita»
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 17:27 - Ultimo aggiornamento: 17:35

Giulia Tramontano voleva lasciare Alessandro Impagnatiello e rifarsi una vita da sola, con il bambino che portava in grembo. A dimostrare la decisione della giovane c'è un messaggio vocale inviato dalla 29enne incinta ad un'amica poche ore prima di essere uccisa. L'audio ora è stato depositato dai Pm tra gli elementi del processo contro Impagnatiello, che ha confessato l'omicidio della compagna. Oggi, 18 gennaio si è tenuta la prima udienza. 

Tra gli atti del processo è stato depositato anche un video girato alla festa per il baby shower del bambino (una festa per l'annuncio del sesso del nascituro) che si era tenuta nel mese di marzo.

Alla festa aveva partecipato anche Impagnatiello, nonostante ci siano prove che l'uomo da mesi stava cercando di avvelenarla con del torpicida (veleno per topi) che somministrava regolarmente su cibo e bevande consumate dalla donna. 

 

Giulia Tramontano dopo aver incontrato l'amante di lui: «Ora basta, voglio rifarmi una vita»

«Ora basta, voglio rifarmi una vita da sola con il mio bambino». Così diceva Giulia nel vocale inviato all'amica poco dopo aver incontrato una ragazza di 23 anni italo-inglese, con cui il fidanzato aveva una relazione parallela. Ma Giulia non avrà tempo di realizzare il suo progetto: appena tornata nella sua casa di Senago (Milano) la giovane sarà uccisa da Impagnatiello con 37 coltellate che non lasceranno scampo a lei e al bambino.

L'uomo, 30 anni, ex barman in un hotel di lusso l'aspettava a casa. Secondo quanto ricostruito dai pm, dopo averla uccisa avrebbe pulito il sangue nell'appartamento e avrebbe cercato (senza riuscirci) di fare a pezzi il corpo e di bruciarlo (per ben due volte). Infine lo avrebbe spostato tra il box auto, la cantina e il bagaliaio della sua auto T-Roc. 

Il giorno dopo l'omicidio, il 28 maggio, Impagnatiello è andato al lavoro e solo alle 19 ha denunciato la scomparsa di Giulia.  

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Impagnatiello partecipò al baby shower anche se stava avvelenando Giulia 

Agli atti del processo l'aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo hanno depositato anche un video della festa di «baby shower», la festa per festeggiare la futura nascita del piccolo Thiago. Alla festa aveva partecipato tranquillamente anche Impagnatiello, che già da mesi stava avvelenando Giulia facendole ingerire a sua insaputa veleno per topi ed ammoniaca nelle bevande. Secondo gli inquirenti la partecipazione alla festa è l'ennesima messa in scena dell'uomo. 

Il tappeto rimosso come indizio della premeditazione 

Per gli inquirenti, tra l'altro, il video del «baby shower» è importante anche perché si vede nella sala dell'abitazione un tappeto che, poi, non era presente nella scena del crimine e, dunque, il 30enne potrebbe averlo tolto prima di uccidere la fidanzata. Uno dei tanti indizi raccolti per l'aggravante della premeditazione.

Giulia Tramontano e lo sfogo con l'amica «Alessandro mi ha rovinato la vita»

A marzo la giovane, parlando con le amiche e la madre, diceva che stava molto male di stomaco e da settimane. Già da dicembre, stando alle indagini, lui le stava somministrando topicida ed ammoniaca. Di quelle confidenze fatte da Giulia poco prima di essere uccisa, poi, aveva già parlato a verbale l'amica, spiegando anche che Giulia le aveva detto: «Alessandro mi ha rovinato la vita».  

Impagnatiello e la droga nel box auto dove aveva nascosto il corpo 

Tra i vari elementi emersi oggi all'apertura del processo anche una telefonata intercettata il primo giugno, dopo l'arresto del 30enne, fatta dal fratello del barman. Impagnatiello in un primo momento aveva riferito di non avere un box auto. Box dove invece tenne nascosto il corpo. «Pensavo che mentisse perché là dentro aveva della droga» diceva il fratello nella telefonata. 

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