Firenze, un farmaco ai bambini incerti sul proprio genere sessuale per ritardare la pubertà: ispettori all'ospedale di Careggi

C'è il dubbio che questo farmaco venga somministrato anche a pazienti di 11 anni, considerati troppo piccoli, senza la necessaria assistenza psicologica

Firenze, un farmaco ai bambini incerti sul proprio genere sessuale per ritardare la pubertà: ispettori all'ospedale di Careggi
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 24 Gennaio 2024, 06:24 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 07:47

«La disforia di genere è una condizione caratterizzata da una intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso» si legge sul sito dell'Istituto superiore di sanità. E da questo bisogna partire per raccontare cosa sta succedendo all'ospedale di Careggi a Firenze: la disforia di genere è all'origine di sofferenza. Nel Centro specializzato nel trattamento di questo tipo di problematica viene, in alcuni casi, utilizzato un farmaco chiamato triptorelina che ha lo scopo di fermare gli sviluppi fisici e fisiologici nell'adolescenza. In pratica viene ritardata la pubertà. L'obiettivo è concedere più tempo al paziente per comprendere il percorso che intende seguire. Il ministero della Salute, però, ha deciso di mandare gli ispettori a Firenze: c'è il dubbio che questo farmaco venga somministrato anche a pazienti di 11 anni, considerati troppo piccoli, senza la necessaria assistenza psicologica.

Disforia di genere, il ministero della Salute invia ispettori all'ospedale fiorentino Careggi

DENUNCIA

Un mese fa il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha presentato una interrogazione affermando: «Non viene fornita l'assistenza psicoterapeutica e psichiatrica e la somministrazione principalmente avviene sulla base di ciò che i piccoli pazienti riferiscono, questo è inaccettabile». Dice il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella: «Su un tema così delicato non possono esserci incertezze. In un'intervista del mese scorso a un quotidiano nazionale, una delle dottoresse responsabili del Centro di Careggi affermò che anche nel caso di un bambino, è lui/lei a dire come si identifica con la propria identità di genere, mentre sappiamo bene che a quell'età un supporto e un confronto con un adulto è fondamentale».
Da qui parte la decisione del ministero della Salute di avviare un audit con gli specialisti del centro fiorentino «in merito ai percorsi relativi al trattamento dei bambini con disforia di genere e all'uso del farmaco triptorelina». Mara Campitiello, capo della segreteria tecnica del ministero della Salute: «La missione non ha alcun intento punitivo, bensì di conoscenza sul campo dei percorsi messi in atto. È già arrivata una relazione della Regione Toscana». La squadra di ispettori è formata da esperti dell'Istituto superiore di sanità, del Comitato nazionale di bioetica, della Commissione salute e della direzione del ministero. Aggiunge Mara Campitiello: «Il ministero, prima dell'interrogazione, aveva richiesto al Comitato nazionale di bioetica un rivalutazione sull'approccio nell'uso del farmaco. Già cinque anni fa si era pronunciato sulla triptorelina. All'Aifa (agenzia del farmaco) è stata sollecitata inoltre una nuova valutazione mentre alle Regioni abbiamo chiesto il numero dei casi in trattamento per avere un quadro più chiaro».

NUMERI

I dati a disposizione sono per ora quelli della Toscana: l'età media dei pazienti che accedono al Centro regionale per l'incongruenza di genere (Crig) presso l'Azienda ospedaliero- universitaria di Careggi a Firenze è «di 14,8 anni e quella dei casi per i quali risulta necessario il trattamento farmacologico è di 15,2». Nel 2022 ci sono stati 60 accessi e 18 prescrizioni per il trattamento farmacologico. Per quanto riguarda il percorso di accesso, lo psicologo «valuta nel corso di varie sedute, nell'arco di circa un anno, se il paziente soddisfa i criteri diagnostici per la disforia di genere e in caso contrario viene dimesso o inviato al neuropsichiatra di riferimento». Se invece l'adolescente soddisfa i criteri per la diagnosi di disforia di genere, «l'utente e la famiglia continuano a ricevere regolari colloqui psicologici di sostegno e psico-educazione con attivazione concomitante dell'equipe multidisciplinare e specialistica». I passi successivi prevedono per la famiglia e l'adolescente l'assistenza dell'endocrinologo «per l'eventuale prescrizione del farmaco, previo il consenso informato di entrambi i genitori e dell'adolescente».

POLITICA

Normalmente la triptorelina è un farmaco antitumorale che riduce la produzione di ormoni. Da chiarire: questo medicinale non determina l'avvio di un percorso di transizione di genere, che può avvenire in una fase successiva. Dice l'assessore regionale al diritto alla Salute della Regione Toscana, Simone Bezzini: «Crediamo nel confronto e nella trasparenza e per questo la direzione aziendale e i nostri professionisti stanno collaborando con gli ispettori del ministero che stanno conducendo l'audit. Ci auguriamo che questa vicenda non venga strumentalizzata dal punto di vista politico».
Mauro Evangelisti
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